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26 giugno 1944: strage nazista in località “La Speranza” di Anghiari

20160626_101001_resized_2Soffermati e onora o viandanteanghiari_monumento_de_la_speranza_1
la memoria dei patriotti
MAZZI SABATINO anni 22 giovi
FRANCESCHI FRANCESCO anni 20 monterchi
CHECCAGLINI PASQUALE anni 19 monterchi
RIPONI ENRICO anni 19 monterchi
CALABRESI TOMMASO anni 18 monterchi
che al tramonto del 26 giugno 1944
sacrificando la loro gioventù
per la libertà della patria
furono tra questi pilastri
                                                                                                  barbaramente strangolati
dal capestro tedesco
complici faziosi italiani.
dio misericordioso
concedi ad essi la gloria eterna
all’italia pace e prosperità

Nel Comune di Anghiari 25 giugno 1944 , un gruppo di militari nazisti, nei pressi di “CILLE”, intende saccheggiare le case e le stalle dei contadini ma, ad un tratto, sulla strada che dalla “Speranza” che sale al Castello di Montauto, si imbatte in una pattuglia partigiana, con la quale ha inizio uno scontro a fuoco, che si conclude senza caduti: i nazisti ripiegano in direzione di Anghiari, mentre i partigiani si ritirano sulla montagna.
La mattina del giorno seguente, 26 giugno 1944, il Comando partigiano manda una staffetta, in località “Speranza” per accertarsi se vi fossero ritornati i nazisti.
Lungo la strada il giovane partigiano viene sorpreso da un plotone di tedeschi, catturato e percosso a sangue.
Poi viene trascinato alla “Speranza” presso la Villa di Giacomo Lumbroso dove legato mani e piedi, viene appoggiato ad un muro ed esposto al pieno sole.
Ai suoi lamenti le belve di Hitler rispondono con lazzi e percosse, poi, nel pomeriggio, altri giovani catturati nei dintorni, malmenati lungo il tragitto e strettamente legati, vengono appoggiati al muro, accanto al primo prigioniero.
I criminali decidono di uccidere i prigionieri e viene scelta la forca: saranno impiccati.
Un tronco d’albero viene passato tra due colonnette: su di esso vengono disposti i lacci in filo di ferro, poi ad uno ad uno, ma molto lentamente, i cinque  giovani vengono impiccati.
Essi si urtano nella lenta agonia, tanto son posti vicini, mentre i nazisti si divertono a quell’orrendo spettacolo di morte.
Poi, stanchi di attendere, finiscono alcuni giovani, “duri” a morire, alternandosi nel tiro a segno con le loro pistole ed attaccano sul palo un cartello con la scritta: “Partigiani puniti, camerati sparate”.
Da quella sera, i nazisti che passano, si soffermano, leggono e sparano sui poveri resti, ormai in avanzata decomposizione.
Soltanto dopo oltre 20 giorni le salme possono venir rimosse ed avere la sepoltura.
I nomi dei Martiri:
CALABRESI TOMMASO, di anni 18, di Monterchi
CHECCAGLINI PASQUALE, di anni 18, di Monterchi
FRANCESCHI FRANCESCO, di anni 20, di Monterchi
MAZZI SABATINO, di anni 22, di Giovi
RIPONI ENRICO, di anni 19, di Monterchi.

-Nelle foto a sx.il sindaco di Anghiari e quello di Monterchi; a dx.il luogo del martirio-

-Redazione-