Anghiari. “signor sindaco, ci scuserà per la provocazione, vediamo ora se risponderà ai quesiti dei cittadini”

Ecco alcuni  sconcertanti risultati di una ricerca  condotta da Diritto di Sapere che, tra gennaio e marzo  presentò 300 istanze di accesso a documenti e informazioni pubblici ad oltre 100 diversi enti pubblici.

I risultati:

-73 volte su 100 quando un cittadino chiede all’ amministrazione pubblica  di accedere a documenti o informazioni che lo riguardano, viene risposto in modo insoddisfacente o, peggio ancora,

in 65 casi su 100 non risponde affatto.Che si tratti di ambiente, diritti umani, giustizia, spesa pubblica, educazione, servizi sociali, investimenti finanziari o salute, non cambia nulla.

Inesorabilmente l’amministrazione pubblica oppone il silenzio a chi chiede di sapere.

-In 196 casi su 300, lo Stato ha risposto con il silenzio;

 solo nel 4% dei casi ha avuto l’educazioneperché di questo si tratta – di prendere carta e penna e preoccuparsi, almeno, di spiegare ai cittadini perché riteneva di non poter accogliere la domanda di accesso.

Solo in 40 casi su 300 l’Amministrazione pubblica ha fatto il suo dovere e fornito ai cittadini i dati che richiedevano.

E pensare che da qualche anno (esattamente dal 2013) è entrato in vigore il nuovo c.d. “decreto trasparenza”, ovvero una legge volta a riconoscere a chiunque il diritto di accedere ad ogni informazione e documento in possesso della pubblica amministrazione.

Ma è inutile, in un Paese come il nostro, continuare a sfornare testi di legge sull’accesso alle informazioni pubbliche o a riempirsi la bocca – all’indomani di ogni scandalo – della parola “trasparenza”,   trattandosi  di un’espressione sconosciuta al vocabolario dell’amministrazione pubblica italiana.

Forse, bisognerebbe preoccuparsi di far funzionare quelle norne che ci sono da oltre un ventennio ma vengono sistematicamente tradite da un’Amministrazione che non accetta l’idea di lasciare che il cittadino guardi all’interno del Palazzo.

Altro che amministrazione trasparente, l’amministrazione è, nella più parte dei casi, tanto “maleducata” da non rispondere neppure a chi chiede di sapere.

Quanto sopra possiamo applicarlo anche ad Anghiari, pur con la debita differenza nel numero delle istanze, chiaramente inferiore ed a

 questo punto,  non  rimane che la provocazione del giornalista:

-il sindaco non risponde?

-Il gionalista da subito, per tutto il mese, ogni giorno,  pubblicherà le domande che i cittadini rivolgono al sindaco  e riguardano criticità presenti nel territorio.

«Attenderemo per tutto il mese  un suo cenno altrimenti ci rassegneremo a vivere in un paese  dove un cittadino qualunque non ha diritto di ricevere risposte dal primo Cittadino».

-Redazione-