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Forse per una “poltrona da sindaco” si farebbero anche gli accordi con il diavolo

psMentre da tutte le parti si parla di “aria nuova” in politica, quella che si respira nei Comuni di Badia Tedalda e di Sestino è invece “aria pesante”.

Stando a quanto raccontano i bene informati, in questi Comuni, il Partito Democratico e Forza Italia si stiano per rendere protagonisti di un “grande inciucio” che sta facendo arrabbiare i cittadini, molti dei quali hanno dichiarato: “Come si fa a credere ancora nella politica quando ci troviamo di fronte a situazioni nelle quali per una poltrona si venderebbe l’anima al diavolo?”

Ma cerchiamo di fare il punto della situazione,  sempre in base a quanto fonte, bene informata, ci ha riferito.

A Badia Tedalda  il candidato sindaco dovrebbe essere nuovamente colui che è già stato primo cittadino badiale dal 1999 al 2009 per poi diventare il vice dell’attuale sindaco, Fabrizio Giovannini, il quale – a meno di clamorosi ripensamenti – ha rinunciato alla ricandidatura per il secondo mandato.

Il motivo alla base della incavolatura dei cittadini, che sono letteralmente inferociti è perchè sembra che vi sia stato un accordo fra centrodestra e centrosinistra – o meglio, fra Forza Italia e Partito Democratico – per supportare la nuova candidatura.

Ma come – dicono i cittadini – “si sono presi a pesci in faccia fino all’altro giorno e ora si sono praticamente  fidanzati”?

Stessa cosa a Sestino, ma con il percorso inverso. Infatti, mentre a Badia il candidato sindaco di centrodestra sarebbe  appoggiato dal centrosinistra, a Sestino – e anche in questo caso siamo davanti alle solite voci di corridoio – vi sarebbe un candidato sindaco di centrosinistra appoggiato dal centrodestra. Il “papabile” in questione sarebbe il figlio del protagonista in assoluto degli ultimi 30 anni di vita politico-amministrativa nel Comune più orientale della Toscana.

In molti si chiedono se questa spartizione di “pani e pesci” sia stata “benedetta” anche dai vertici provinciali dei due partiti; “vorremmo quindi sapere da Maurizio D’Ettore e da Massimiliano Dindalini se è vero e, se vero: come giustificano questi accordi che si starebbero delineando nei due Comuni montani della Valtiberina Toscana?”

-Redazione-