Il “Comitato Acqua Pubblica” invita tutti gli utenti a “non pagare” le bollette che contengono il “depositi cauzionale”

comitato_arezzoCome è noto Nuove Acque ha deciso di applicare il deposito cauzionale al massimo livello previsto dalla delibera dell’AEEG. In sostanza il 25% di quanto annualmente l’utente paga di servizio idrico; cioè un deposito cauzionale medio di 100 euro per utente.
Arezzo – Il provvedimento di Nuove Acque è palesemente sproporzionato rispetto ai livelli di deposito cauzionale richiesti dagli altri fornitori.

Per esempio l’ENEL richiede 5,16 euro per kw impegnato e quindi 15,48 euro per un normale contratto di utenza domestica, mentre la Telecom richiede un ammontare variabile a seconda dei casi (normalmente 8 euro per utenza) ma comunque sempre di gran lunga inferiore al 25% di consumo annuo; infine Estra richiede un deposito cauzionale solo per il consumo di gas e largamente inferiore al 10% della spesa annua.
Le motivazioni addotte da Nuove Acque sono paradossali: secondo loro il deposito cauzionale sarebbe stato applicato nell’interesse degli utenti ed in particolare di quelli che pagano correttamente le bollette. In realtà, poiché Nuove Acque agisce in regime di monopolio assoluto e non pare possibile vivere senza avere il servizio idrico, il deposito cauzionale pagato a Nuove Acque diventa una semplice elargizione a fondo perduto per l’intera vita dell’utente. E la totalità dei depositi cauzionali potrebbe ammontare alla fantastica cifra poco inferiore ai 10 milioni di euro.
Nuove Acque dice che queste ingenti risorse servono per contrastare la morosità e le perdite su crediti che però, dai dati di bilancio, risultano essere pari alla modesta e fisiologica cifra dell’1,5%.
La verità sta invece nelle difficoltà finanziare di Nuove Acque; infatti recentemente l’Autorità Idrica Toscana ha ripetutamente rilevato l’impossibilità di Nuove Acque di mantenere i livelli di investimenti previsti in assenza di ulteriori prestiti bancari (quest’ultimi però preclusi a Nuove Acque proprio per le sue condizioni finanziarie).
E’ evidente che il deposito cauzionale costituirebbe un salvagente finanziario per Nuove Acque a carico dei cittadini, ancora una volta a risolvere i problemi gestionali della società; peraltro tutto ciò assume un rilievo ancor più grave alla luce della continua distribuzione degli utili di esercizio ed in particolare quelli che finiscono nelle tasche dei soci privati , i quali, sotto forma di consulenze, si sono già largamente ripresi i soldi che sborsarono nel ‘99 per la loro quota di capitale sociale.
Inoltre l’entità e le modalità di applicazione del deposito cauzionale fanno sorgere anche forti dubbi sulla legittimità della procedura adottata. Dubbi che sono al vaglio degli avvocati del Comitato Acqua Pubblica.
Per tutto questo il Comitato invita tutti i cittadini a manifestare esplicitamente il proprio dissenso. In particolare invita a non pagare, contestandola, la bolletta del servizio idrico integrato contenente il deposito cauzionale inviando a Nuove Acque una lettera di reclamo e attivando la commissione di conciliazione in seno alla Camera di Commercio; la suddetta procedura sospenderà per un certo periodo tutte le eventuali attività di recupero (e di applicazioni di sanzioni e/o interessi) da parte di Nuove Acque.

Gli sportelli che il Comitato Acqua Pubblica attiva settimanalmente ( Centro Berlinguer a Pescaiola il lunedì pomeriggio; Punto Amico ACLI di via Pizzuto il martedì e il giovedì mattina; ingresso CGIL di via Montecervino il mercoledì mattina) sono a disposizione per assistere i cittadini che intendono aderire a questa campagna avente per scopo il ritiro della deliberazione del deposito cauzionale.
Infine il Comitato Acqua Pubblica invita anche i Sindaci, buona parte dei quali si è detta contraria all’applicazione del deposito cauzionale, ad attivarsi con atti concreti affinché la Società di cui sono soci maggioritari ritiri totalmente la delibera.
Arezzo, 26 luglio 2014
-Comitato Acqua Pubblica di Arezzo-