Il sindaco Daniela Frullani e le tariffe servizio idrico

frullaniTra i tanti temi caldi di questa difficile stagione politica, quello del servizio idrico sta occupando ancora un grande spazio di discussione fra i Sindaci dell’ex Ato4.

Sansepolcro – In quanto membro del direttivo dell’AIT (Autorità Idrica Toscana), il sindaco Daniela Frullani porta a conoscenza del complesso lavoro svolto per individuare un punto di equilibrio fra le necessità di garantire i servizi pienamente efficienti e in linea con gli investimenti necessari e programmati nel Piano di Ambito, nel rispetto dei criteri di qualità e dei parametri normativi nazionali ed europei ed, allo stesso tempo, mantenere più basse le tariffe rispetto alle previsioni convenzionate: quest’ultimo aspetto di estrema importanza in questo periodo di particolare difficoltà per cittadini ed imprese.

Faremo tutto quello che è in nostro potere per raggiungere questo obiettivo, consapevoli che non possiamo permetterci di penalizzare il servizio e gli investimenti e contemporaneamente, non gravare ulteriormente sui cittadini. Siamo molto critici rispetto alle decisioni dell’Autorità Nazionale, che non tiene in debito conto nè della volontà popolare espressa chiaramente dall’esito referendario del 2011, nè della mutata situazione socio economica del nostro Paese. Unica nota positiva della deliberazione dell’AEEG è la possibilità data agli ambiti di introdurre nuovamente nel calcolo tariffario la voce ammortamenti finanziari, che garantisce i Comuni a non dover prevedere oneri aggiuntivi alla conclusione del periodo di concessione del servizio all’Azienda (per noi il 2024). In generale però non sono state ascoltate le richieste dei Comuni e dei Comitati tese ad avviare processi di ripubblicizzazione. Ci troviamo quindi – prosegue Frullani –  in una situazione molto delicata , perchè il nostro senso di responsabilità deve prevalere anche sulle nostre convinzioni personali, pertanto non possiamo sottrarci all’onere di scelte difficili ed antipopolari, perchè deve essere chiaro che se non saranno i Sindaci ad approvare le tariffe secondo i parametri stabiliti ma apportando tutti i correttivi necessari, questa competenza passerà direttamente a Nuove Acque in base a quanto stabilito dalla stessa delibera AEEG. Questo sarebbe un provvedimento paradossale e contrario a qualsiasi principio di buonsenso, in quanto il controllato dovrebbe diventare il controllore stesso.”

In sintesi quindi lo sforzo dei primi cittadini prosegue ma con paletti e limiti quasi insormontabili fissati a monte dall’Autorità nazionale. Ciò nonostante qualcosa si può fare: “ Stiamo quindi lavorando – aggiunge il sindaco di Sansepolcro Frullani – con molta determinazione per mantenere il più basso possibile l’aumento programmato, anche sacrificando voci di entrata per i singoli Comuni (extra-canoni), rinunciando agli utili e chiedendo al CdA di Nuove Acque di mettersi a disposizione per ogni valutazione in merito all’abbattimento dei costi di funzionamento e di ogni alta voce non finalizzata al miglioramento del servizio. Già con la tariffa provvisoria che ha interessato il biennio 2012-2013 siamo riusciti a diminuire gli aumenti programmati rispetto agli altri ambiti della Regione e ciò ha conseguito il risultato di non avere più la tariffa più alta, operando un livellamento che, se paragonato alla buona qualità del servizio, può già essere un primo risultato. Ora dobbiamo compiere uno sforzo ulteriore chiedendo a tutti i Sindaci di fare la loro parte per ottenere tutto ciò, mantenere gli standard di qualità ed efficienza con gli investimenti e rimodulare le tariffe per favorire le utenze deboli e le imprese. Vorrei quindi che questo nostro lavoro fosse conosciuto informando i cittadini che stiamo mettendo in atto tutte le azioni in nostro potere che è veramente molto ridotto per non dire annullato dalla normativa nazionale. Nel contempo – conclude Frullani – è di fondamentale importanza che il quadro nazionale si muova secondo la direzione che i cittadini hanno indicato e che la politica deve saper tradurre in azioni concrete affinchè l’acqua torni ad essere “bene comune” ed i servizi di tutela ambientale, a partire dalla depurazione, siano svolti secondo principi non esclusivamente economici.”

-Corinne Minore-