Il vuoto della politica nazionale, ma più grave quello ‘locale’

Si riteneva, non a torto, che il risultato delle ultime elezioni  determinasse qualcosa di nuovo nei rapporti tra tutti coloro che dicono di volere la ‘costituzione di un centrosinistra’ – di cosa, poi, politicamente si tratti è tutto da vedere, ma la situazione è rimasta al palo, anzi “peggio di prima”.

Si è mossa solo la schermaglia del politichese, di una bassa furberia.

Insomma, uno spettacolo penoso ben più visibile in ‘ambito locale’, tra gli sconfitti.

Se si trattasse di una compagnia di spettacolo, il ruolo di capo comico – anche se c’è ben poco da ridere – spetterebbe ai secredenti politici che purtroppo hanno fatto capire la loro incapacità di politici, figuriamoci poi se questi dovessero implicare la rimessa in discussione della loro figura e dei risultati di governo locale da loro presieduto!

L’uno non vuole intese strategiche, ma nemmeno l’altro ed il suo movimento che pur dichiarano il contrario e si ostinano a sostenere il “nulla” se non ha farsi la “guerra”.

Ognuna delle parti vuole poter dichiarare l’altra colpevole della eventuale sconfitta e poco importa se chi  siede sugli scranni del potere vivacchia nell’oblio.

Nel mezzo c’è il solito “signor tentenna”, ci sono i cosidetti movimenti che, non considerati interlocutori da alcuno, non avrebbero voce nella spartizione dei seggi consiliari e nonostante  la “promessa”, in cambio di voti,  allo ‘scilipotiano pidiessino’ di turno, che viene da fuori (vero? – Anzi sembra possa, a breve,  ricevere un incarico politico a livello provinciale !!Ndr.-), di ottenere un posto nella Giunta locale.

Per quanto riguarda l’ala sinistra di tutto lo schieramento, il dato ideologico vero ci sembra essere il confusionismo.

È il triste scenario locale di circa 10 (dieci) anni  di vuoto della politica: il grado di alterazione malata cui siamo giunti.

Infatti, se guardiamo lo stacco nelle elezioni tra i consensi al candidato sindaco e al partito, appare evidente più di una qualche incrinatura.

Le ragioni per cuial di là di certi patetici appelli e delle battute, non meno patetiche, nessuno vuole un’alleanza che lo condizioni, e ci pare di poter dire che, comunque vada:

il risultato recondito che a “qualcuno”  sta più a cuore – e tiene nascosto – è di ottenere lo scranno più importante del gruppo che ‘dovrebbe’ governare, anche se questo ‘gruppo’ sarà prima o poi dimagrito di diverse unità.

Ora, al di là di ogni valutazione di ordine psicologico sull’uomo, il ragionamento evidenzia una solida mancanza di lucidità politica che ci dice, come ‘qualcuno’ non abbia fatto i conti seriamente con lo strimizzito risultato vittorioso ottenuto due anni fa per soli 9 (nove) voti, ma l’abbia considerato un ‘trionfo’, come sommare le pere alle mele.

Dall’archivio un commento del 10/09/2016 at 18:16, un commento di due anni fa e da allora nulla è camiato, anzi….

Ecco il commento:

“”Per fare politica, per amministrare occorre un minimo di preparazione e soprattutto la voglia di cambiare le cose e tanta, tanta volontà di proposta anche in tempi di ” vacche magre”.
Purtroppo Anghiari pare avvolto in una cappa di oblio.
Constatiamo che le cose non vanno meglio a livello nazionale ma, questa non è una consolazione.
-Le amministrazioni succedutesi negli ultimi anni, hanno davvero vissuto di riflesso delle attività che le varie associazioni del paese hanno promosso, rendendo un immagine di Anghiari agli occhi del visitatore viva e funzionante.
-Dopo tre mesi la nuova amministrazione non ha dato nessun segno della pur minima novità.
-Il PD nel quale con molta difficoltà mi riconosco, non riesce a formulare proposte amministrative stante le difficoltà esistenti dentro il partito.

Voglio sperare che finite le ferie qualcuno batta un colpo e si riaccenda il dibattito e si discuta su valide proposte per vedere se Anghiari possa sperare in un futuro di vero progresso. F/to Franco Talozzi””

-Redazione-