La Valtiberina a forte rischio tumori

Ecco un articolo riguardante  l’ alto il tasso di cancro allo stomaco tra i tiberini, sia nel versante umbro che in quello toscano.

-fonte: TO-Toscana Oggi.it del 26/06/2009 da Archivio Notizie e tutt’ora valido:

“”La Valtiberina ha da tempo un triste primato: quello di uno dei più alti tassi di incidenza di tumori allo stomaco.

A dirlo i dati raccolti dalle regioni Toscana ed Umbria.

Il numero di casi conclamati di cancro allo stomaco in riva al Tevere è tra i più alti sia della regione Umbria che di quella Toscana, soprattutto per quanto concerne la popolazione maschile.
Nella parte toscana della Valtiberina per esempio il tasso di mortalità tra gli uomini per tumore allo stomaco, in una scala che parte dai valori 58- 86 e arriva a 130 – 191, corrisponde proprio al gradino più alto rilevato.
Stessa cosa per la parte umbra, dove però è stato registrato semplicemente la presenza del cancro allo stomaco, non necessariamente mortale.
Un primato che purtroppo si sta confermando nel tempo.

Già negli anni ’80, infatti, in Alto Tevere furono rilevati tassi di incidenza così alti da essere paragonati solo a quelli del Giappone che allora risultavano i più alti nel mondo.
Pesanti anche i dati relativi al cancro alla prostata, anche in questo caso tra i più elevati delle due regioni.
Una situazione allarmante, anche perché stiamo parlando di una zona che sulla carta non dovrebbe avere questi problemi, vista la sua bassa densità abitativa.
Tra le principali cause che potrebbero portare a questo alto numero di tumori in Valtiberina c’è anche lo smisurato utilizzo in ambito agricolo di pesticidi, a cui si ricorre fortemente in coltivazioni come quelle del tabacco di cui l’alta valle del Tevere è particolarmente ricca.
Un collegamento, quello tra l’utilizzo di pesticidi in agricoltura e la forte presenza di tumori di cui da tempo si discute.

Rilevazioni hanno dimostrato come nella acque di alcuni pozzi tiberini sia stato riscontrato un tasso di presenza di nitrati – potenzialmente cancerogeni – pari a 70, mentre il limite è fissato a 50.

Altro fattore scatenante, oltre ad alcol e tabacco, quello dell’alimentazione: anche nei conservanti utilizzati per i salumi sono presenti alti tassi di nitrati.

-Pubblicato da Redazione-