Lettera aperta al signor Sindaco di Anghiari: Alessandro Polcri

Al Quirinale si susseguono  cerimonie di consegna di onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferite “motu proprio” dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cittadini distintisi per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel soccorso, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità, per le attività in favore della coesione sociale, dell’integrazione, della ricerca e della tutela dell’ambiente.

In Anghiari ci sono state il 18 agosto 1944 ben 15 Vittime a causa degli orrori della guerra che Lei, signor Sindaco, “dovrebbe” conoscerne almeno la “storia”.

“Settantasei anni fa vidi saltare in aria la Caserma dei Carabinieri Reali di Anghiari”, lì c’era anche mio padre, un “Carabiniere”.

 “A settantasei  anni di distanza sono vivi il ricordo e la commozione per il vile attentato alla Caserma dei Carabinieri di Anghiari in cui persero la vita 15 (quindici) persone, 12 civili e tre militari.”

Sono il figlio orgoglioso di avere avuto un padre ”Carabiniere” che in quel 18 agosto del 1944 fu l’unico, anche se ferito gravemente, a rimanere in vita per qualche altro anno.

Ho visto quando alle 10.30 circa avvenne l’esplosione di quella Caserma: un forte boato; la terra tremò ed una nuvola di polvere fittissima si alzò verso il cielo.

Dove c’era la caserma  appariva il vuoto ed un ammasso di macerie.

La via Nova era diventata una larga e profonda voragine.

Dalle calligrafie dei volenterosi capi guardia operanti, abbiamo letto le  annotazioni di nomi e date di quelle giornate.

Un doloroso iter, ma pur sempre degno di essere ricordato nella sua semplicità, quale attendibile e unica rassegna degli avvenimenti.

Questo è e sarà (anche se un certo sindaco, vero ?, nell’ anno 2018 preferì presenziare ad un matrimonio piuttosto che alle celebrazioni che venivano svolte al Cippo):  il “Giorno della Memoria per la cittadina anghiarese”.

Ecco come ,  è raccontato dal diario di Don Nilo Conti  quel 18 agosto 1944 :

– è estratto dalle macerie, in gravi condizioni, il carabiniere Giovanni Dente, concittadino (mio padre- ndr.-);

-estratte le salme di Pasquale Meoni e Mafalda Leucalitti.

-19 agosto 1944Trasportate con carro funebre dalla stanza dell’obitorio le salme di Probo, Roberto e Arnaldo Palombini, del maresciallo dei carabinieri Adamo Capulzini e del carabiniere Girolamo Fiorini.

-20 agosto 1944Trasportata la salma di Elena Bartolomei dalla Propositura al cimitero; trasportate le salme di Ida Sanleonini e Teresa Socali;

trasportata la salma di Dante Meoni e Maria Giuseppa Locci.

-21 agosto 1944 – Trasportata la salma di Maria Pieracci Redenti dal luogo del sinistro al cimitero.

-22 agosto 1944 – Trasportata la salma del vicebrigadiere CC. Saverio Faraone dal luogo del sinistro al cimitero.

-23 agosto 1944 – Trasportata la salma di Inci Marietta dal luogo del sinistro al cimitero».

Totale: 15 morti (12 civili e 3 militari + 1 ferito grave).

Una Caserma dei Carabinieri Reali sparita.

I tedeschi che il 29 luglio si erano ritirati da Anghiari avevano lasciano un ordigno bellico ad alto potenziale distruttivo (molti erano i presumibili chili di tritolo) che esplode dopo ben 20 giorni dalla loro ritirata (!!!).

Nell’unico documento ritrovato, un  documento chiarissimo in cui si afferma:

-“il maresciallo Capulzini venuto a conoscenza dell’esistenza di tale ordigno aveva adempiuto a tutti gli incombenti inerenti alla denunzia e alla richiesta dell’intervento tecnico per l’inattivazione dello stesso ordigno”.

Una Stazione dei Carabinieri Reali di cui sembrano essere perse (volutamente ? ) le tracce della sua esistenza sia a livello di Istituzioni superiori civili e militari quasi trattarsi di una “caserma fantasma“.

Nonostante  tutte le corrispondenze e relative risposte intercorse con la Presidenza della Repubblica, (risposte date al sottoscritto ed al sindaco Danilo Bianchi, tutte eguali in cui vengono elencate circolari ministeriali di quei tempi che inducono all’impossibilità di poter dare decorazioni alla memoria), ho scoperto alcune cose che inducono a chiedermi:

-“E se quell’ordigno esplosivo non fosse stato innescato da mano tedesca ? “

Già, l’ordigno bellico sicuramente nemico, ma la mano che ha fatto esplodere  e morire 15 cittadini anghiaresi, quasi sicuramente di uno pseudo eroe nostrano.

-Esisteva in quel periodo nel Palazzo Martini, distante circa centro metri dalla Caserma, una specie di polizia costituita da partigiani che dovevano collaborare con i carabinieri per mantenere l’ordine pubblico secondo le direttive dell’Allied Military Governement  (A.M.G.) e venne chiamata Field Security Section-FSS.

Questa specie di riconoscimento ufficiale (così si legge su “I Sentieri della Guerra” scritto da Giuseppe Bartolomei ) dava ad alcuni una certa autorità che non sempre fu aliena dalle passioni del momento”.

A questo punto l’articolo-ricordo-memoria è giunto alla sua conclusione e doverosamente lo chiudo ripetendo ancora la frase scritta dal Comando Stazione Carabinieri di Anghiari leggibile nel libretto racconto da me scritto, mentre “sincere lacrime mi sgorgano dagli occhi”:

ONORE a quei militari che con tanto coraggio si trovavano fermi sul posto di lavoro…”;

-“ONORE ai civili morti”;

-“ONORE alla città di Anghiari che con le sue quindici vittime ha pagato il suo alto tributo di sangue a quell’orribile guerra”.

-“Davanti a simili esempi, il nostro operato pare essere veramente poca cosa, ma la memoria aiuterà a migliorarci.”

Conclusione:

la presente lettera aperta diretta alla persona del Sindaco Alessandro Polcri affinchè:

-continui l’opera “ufficiale”a suo tempo intrapresa dal sindaco Danilo Bianchi ( foto d’archivio) con tanto di corrispondenza epistolare ( che dovrebbe essere consevata anche negli atti di codesto Comune e quindi rintracciabile ) con il Ministero e l’allora  Presidente della Repubblica, opera tendente ad ottenere una “decorazione” al Gonfalone del Comune di Anghiari per le “Vittime” che in quel 14 vagosto 1944 lasciarono per sempre questa terra.

Cosa ne dice signor Sindaco  dott. Alessandro Polcri?

Anche se: “siamo sicuri che NON risponderà“,

Le ricordiamo di :

“inginocchiarsi” dinanzi alla Lapide con i nomi delle Vittime, e questa volta sì: “con la fascia tricolore”.

-gino dente-giornalista pubblicista