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Lettere in Redazione / Lo sfogo di una cittadina
Riceviamo e pubblichiamo:
Salve a tutti volevo riprendere il discorso del ” Comitato a difesa della terra Valtiberina” di cui ho fatto parte offrendo il massimo impegno per salvaguardare il nostro ambiente, la nostra valle.
L’art.32 della Costituzione italiana afferma che:
-“La Rapubblica italiana tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e per l’interesse della collettività”
Questo Comitato aveva la possibilita’ ed il dovere, dopo certi eventi, di farsi sentire.
Si chiama “comitato a difesa della terra valtiberina???
O mi sbaglio?
Di conseguenza “difenderà” anche le persone che vi abitano.
In caso contrario: “che senso ha la loro esistenza? Con quale diritto si dicono “per la difesa della valtiberina se stanno lontani dai cittadini?”
E’ ormai ben visibile a tutti che:
-Se non cambiamo il modo di vivere, di avere rispetto della ‘natura’, siamo ormai giunti alla cosidetta “frutta” e “non” si può tornare indietro perchè ormai i danni sono stati fatti in modo irreversibile.
Però si potrebbe e dovrebbe tentare di ricominciare, almeno di provarci.
E’ SCIENTIFICAMENTE PROVATO ORMAI CHE L’ESPOSIZIONE AD ALCUNI PESTICIDI E’ ASSOCIATA A DIVERSE FORME DI TUMORE, MALATTIE NEURODEGENERATIVE E MALATTIE NEONATALI.
Numerosi dati suggeriscono inoltre che alcune di queste sostanze potrebbero danneggiare il ‘sistema immunitario ormonale e nervoso’.
Il principale mezzo di esposizione è l’alimentazione e gli agricoltori, le loro famiglie e le persone che vivono dove siu pratica l’agricolturea intensiva, sono i più colpiti dall’uso dei pesticidi.
Dove “non esiste” un apposito regolamento, ricordo che esiste :
” Il PAN con il noto principio di precauzione vigente nell’ordinamento in forza dell’art.174 del ‘trattato UE”, secondo il quale al fine di garantire la protezione di beni fondamentali come:
-la salute o l’ambiente, sia necessario l’adozione e l’imposizione di determinate misure di controllo da parte delle autorità competenti, anche se viene ipotizzata solo una situazione di eventuale rischio.
Così, nella risposta datami: “Io non so come aiutarti”, vedo la “non volontà di farlo”, di “non credere in qualche cosa di diverso, ed attuabile”.
Dalle nostre parti, forse, Associazioni con tante belle chiacchiere che servono solo ad apparire.
Non dimentichiamoci che:
” LA SALUTE E’ UN NOSTRO DIRITTO SANCITO DALLA COSTITUZIONE ITALIANA QUINDI DIFENDIAMOLO OGGI E SEMPRE, LO DOBBIAMO A CHI NON C’E’ PIU’ ED HA COLTIVATO NEL PASSATO QUESTE TERRE CON RISPETTO E LO DOBBIAMO IN PARTICOLAR MODO PER LE GENERAZIONI FUTURE.
-f/to Barbara Bergamini-
Pubblicato da Redazione
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