Ragazze in vendita / La mappa della prostituzione in Umbria

Prostitute anche per pagarsi gli studi. Sono italiane, eleganti e di bella presenza. Insieme a donne più mature, magari separate e annoiate, affollano gli annunci su alcuni dei maggiori siti specializzati nel reperire escort di lusso.

Cambia in Umbria il fenomeno della prostituzione. Non solo ragazze straniere schiavizzate e pendolari del sesso, ma anche donne più o meno giovani con la voglia di guadagni facili.

Internet aiuta nel reperire il cliente e a soddisfare ogni singola esigenza, i luoghi all’aperto vengono sempre più snobbati.

La battaglia dei sindaci umbri – primo fra tutti quello di Perugia Andrea Romizi, seguito a ruota da Giacomo Chiodini di Magione e Massimiliano Presciutti di Gualdo Tadino – per liberare le strade dalle lucciole ha avuto un effetto incisivo ma anche un risvolto inevitabile: aumentano gli appartamenti a luci rosse.

E’ con l’aiuto del Mosap, Movimento sindacale autonomo di polizia, che si riesce a tracciare un quadro della situazione nella regione. “Anche se – avverte il segretario nazionale Roberto Fioramontiil fatto che tutto si svolga in appartamenti privati e spesso non facilmente individuabili rende estremamente difficile fare una stima precisa del fenomeno e soprattutto calcolare il risvolto economico del giro”.

Le cifre, comunque, sembrerebbero da capogiro. A Perugia per strada sono rimaste solo le “schiave”, vale a dire cinesi (di giorno) e ragazze di colore di notte. Le escort di lusso (e poi manco tanto) vengono reperite attraverso siti specializzati: perugia.bakeca.it sembra sia quello che va per la maggiore.
Ed è proprio qui che, facendo una ricerca dettagliata comune per comune, emergono numeri da capogiro: nella provincia di Perugia gli annunci sono circa 1950, oltre mille in quella di Terni.

Ad onor del vero, molti sono ripetuti e quindi riconducibile allo stesso numero di cellulare, ma anche considerando buono un 50% di annunci, significa che in tutta la regione sono almeno 1500 le ragazze in vendita.

E volendo quantificare il businnes potremmo ipotizzare una stima al ribasso che supera i 136 milioni annui.

Un dato a cui arriviamo se moltiplichiamo le 1500 ragazze per 5 prestazioni giornaliere, considerando che ogni prestazione venga pagata 50 euro.

Come si evince dai numeri il grosso si concentra nel Perugino, ma anche a Terni e nel resto della bassa Umbria il fenomeno della prostituzione negli appartamenti sembra ormai dilagare.

-fonte: “Corriere dell’Umbria”- mese agosto 2018-

Pubblicato da Redazione