Sansepolcro, il Partito Democratico sul Giudice di Pace
Il Giudice di Pace non verrà ricostituito per poche centinaia di euro
Vorremmo capire quali sono le motivazioni del sindaco di Sansepolcro di fronte alla scelta di rinunciare ad un servizio per i cittadini, che insiste proprio nel suo Comune. Le forze “civiche” che compongono l’attuale maggioranza hanno fatto della centralità di Sansepolcro, del suo rilancio, i cardini del proprio mandato e oggi sono silenti e concordi nel depauperare il territorio.
Difficile credere che la reale motivazione alla non ri-costituzione dell’ufficio del Giudice di Pace sia da riscontrarsi nelle parole del Presidente dell’Unione dei Comuni, nonché sindaco di Badia Tedalda, che afferma che la responsabilità è tutta la sua perché la spesa era troppo ingente e i due Sindaci che avevano portato avanti questa istanza non svolgono più questo ruolo. Vorremmo capire quali sono le motivazioni del sindaco di Sansepolcro di fronte alla scelta di rinunciare ad un servizio per i cittadini, che insiste proprio nel suo Comune.
Immaginiamo i disagi per quei cittadini che da Sestino devono recarsi ad Arezzo anche per la semplice contestazione di una multa, devono essere necessariamente muniti di auto e perdere una giornata intera tra andare e tornare. Il percorso per la ri-costituzione era stato intrapreso, vogliamo ricordare come dietro a questo iter ci fosse una delibera del Consiglio dell’Unione dei Comuni e le delibere di tutti i Comuni compreso Sansepolcro, inoltre le due risorse umane non sarebbero state assunte ma inviate dai Comuni. In primis i due Comuni più grandi Sansepolcro e Anghiari si erano assunti l’onere di inviare il proprio personale avendo provveduto anche alla formazione professionale. Le spese vive a carico di tutti i Comuni, di cui parla il sindaco Santucci sono quelle delle utenze e dei computer.
Apprendendo della rinuncia a trasferire il personale da parte di un Comune, non ci sembra possibile che non si è stati in grado di trovare un dipendente tra i Comuni e l’Unioni dei Comuni in sostituzione e che nel bilancio dell’Unione non si sia qualche centinaio di euro per coprire il costo di luce e gas, per due stanze, visto che ha sempre chiuso i propri bilanci con avanzi sostanziosi. Il tutto per mantenere un servizio importante nel territorio.
La posizione di Sansepolcro a questo punto si aggrava perché è il Comune più grande, quello dove ha sede il servizio del Giudice di Pace, quello che ha individuato la risorsa e l’ha formata, e senza colpo ferire sottostà alle scelte di altri senza rendersi neanche conto della perdita che ha causato per il suo territorio e senza dare una risposta ai propri cittadini.
Le forze “civiche” che compongono l’attuale maggioranza hanno fatto della centralità di Sansepolcro, del suo rilancio, i cardini del proprio mandato e oggi sono silenti e concordi nel depauperare il territorio.
La battaglia per i servizi si combatte giorno per giorno, dispiace vedere che chi è sempre in prima fila nel dare la responsabilità allo Stato e alla Regioni, quando può fare concretamente qualcosa per mantenere un presidio preferisca non fare niente.
-Partito Democratico di Sansepolcro-
Pubblicato da Redazione
Per la verità 70.000 euro non mi sembrano pochi, ma visto che pagherebbe pantalone immagino che per i politici sono appunto poche centinaia di euro, che faccia tosta!
“In un periodo di vacche magre, dove i comuni piccoli non trovano neanche 2.000 (duemila) euro per tappare qualche buca e dove l’Unione Montana Valtiberina fa i salti mortali per continuare a pagare – finché lo potrà – gli stipendi ai propri operai forestali, spendere circa 70.000/80.000 (settantamila/ottantamila) euro all’anno per il ripristino dell’Ufficio del Giudice di Pace a Sansepolcro è un lusso che non possiamo proprio permetterci!”
Queste le parole chiare e lapidarie del presidente dell’Unione Alberto Santucci che, rispondendo così alla recente nota apparsa nella stampa locale a cura del PD biturgense, dichiara inoltre: “Rinunciare al Giudice di Pace a Sansepolcro l’ho proposto io in Giunta Esecutiva, penso sia una cosa fatta bene e me ne assumo la piena responsabilità politica, sebbene vi siano anche oggettive ragioni di sopravvenuta indisponibilità del personale formato ad hoc”.
MA QUELLI DEL PD CI SONO O CI FANNO? LO HA GIA’ SPIEGATO SANTUCCI, COSA VOGLIONO DA CORNIOLI?
E’ PROPRIO DURA PARLARE CON CHI NON CAPISCE.
Curiosa è la motivazione: “(…) Immaginiamo i disagi per quei cittadini che da Sestino devono recarsi ad Arezzo anche per la semplice contestazione di una multa, devono essere necessariamente muniti di auto e perdere una giornata intera tra andare e tornare”.
Posto che sicuramente occorrerebbe prendere l’auto in ogni caso, a meno che non si abiti al Sacro Cuore, e nel caso in cui sia stata applicata anche la sospensione della patente non si dovrebbe comunque guidare, la soluzione potrebbe comunque essere quella di non sanzionare più nessuno.