Supermaglia, perchè la chiusura: “Grave deficit patrimoniale”

Tra le motivazioni indicate dal giudice anche l’erosione del capitale sociale dell’azienda titolare delle quote di Cose di Lana

Il presidio di sindacati e dipendenti di Supermaglia all’ingresso dell’azienda

Arezzo, 7 marzo 2019 – Un capitale sociale in “completa erosione” e un forte deficit patrimoniale. In altre parole, un bel “buco”, come si usa dire nella terminologia economica. Condizioni tali da non autorizzare la proroga del contratto di affitto di azienda, scaduto lo scorso 28 febbraio.

Questa la pesante situazione di Supermaglia srl, con conseguente scioglimento della società che ha sede a Sansepolcro e quindi con l’impossibilità di vendere il 100% delle quote di Cose di Lana alla cooperativa di dipendenti “Maglificio 38”.

Il “no” del giudice Antonio Picardi ha dunque una spiegazione ufficiale, dopo aver preso visione dell’informativa dei tre curatori del fallimento di Cose di Lana spa: l’avvocato Francesca Tiradritti e i dottori Francesco Brogi e Francesco Rocchi, che ovviamente avevano esaminato con attenzione la documentazione in loro possesso.

E la conclusione è presto stilata.

Riportiamo le frasi testuali: “… ogni valutazione di convenienza è destinata a crollare dinanzi al dato di fatto, inconfutabile, della completa erosione del capitale sociale di Supermaglia.

Ma c’è dell’altro: “Invero – si legge – dalla relazione illustrativa sulla situazione economico patrimoniale provvisoria di Supermaglia, redatta dagli amministratori e depositata il 25 febbraio 2019, emerge un deficit patrimoniale oscillante fra 244.442,77 e 848.821,15 euro (dipende dai criteri di utilizzo per la svalutazione dei crediti), per cui si rende necessario un apporto di capitale di “almeno” 900mila euro. Di fronte a un simile scenario, dire “sì” era diventato impossibile

-fonte: La Nazione del  7 marzo 2019 alle 07:38-

Pubblicato da redazione