Montedoglio, “Valtiberina tagliata fuori, dal PD solo parole”

Locci sull’Ente Acque, “Inutile messa in scena della maggioranza”

Sansepolcro – “Basta col teatrino del Pd, è stata la stessa maggioranza ad esautorare completamente la Valtiberina”. Così Dario Locci, presidente del Gruppo Misto in Consiglio regionale, risponde alle polemiche che si sono scatenate sulla stampa attorno alla questione della diga di Montedoglio.
All’origine della querelle la nomina del rappresentante della Regione Toscana nel Cda del neonato Ente Acque Umbre Toscane. “Prima le istituzioni locali si sono lasciate depauperare di un qualsiasi ruolo all’interno dell’Ente – dichiara Locci – , adesso cercano di elemosinare una poltrona. Peccato che sia stata la stessa maggioranza Pd a firmare la legge istitutiva del nuovo Ente, estromettendo completamente i territori”.
La legge, infatti, stabilisce un Consiglio di amministrazione composto da tre membri, di cui un rappresentante del Ministero delle Politiche agricole, uno nominato dalla Regione Umbria e uno scelto dalla Giunta regionale toscana. In occasione della ratifica in Consiglio regionale furono presentati due gli ordini del giorno, uno a firma Locci, votato dal Pdl al completo, oltre che dallo stesso consigliere e da Marina Staccioli (Gruppo Misto), l’altro a firma Ceccarelli-Manneschi, votato dalla maggioranza.
“E’ chiaro che non ho votato l’ordine del giorno del Pd – sottolinea Locci, rivolgendosi in particolare al consigliere Vincenzo Ceccarelli – in quanto ne avevo presentato un altro ben più stringente, il solo che poteva garantire la nomina di un rappresentante della Valtiberina nel Cda, oltre all’inserimento nello Statuto dell’Ente di uno strumento compensativo, in termini economici, per i cittadini del territorio. Che invece continueranno ad essere gli unici a subire i danni della diga di Montedoglio”.
Ufficio Stampa
Francesca Puliti