Roma – Nel prossimo futuro la privacy parlerà soprattutto il linguaggio europeo.
Il Consiglio dei ministri ha, infatti, approvato in via preliminare un decreto legislativo, messo a punto dal ministero della Giustizia, che manda in soffitta l’ attuale codice della riservatezza (il Dlgs 196 del 2003) e lascia campo libero al regolamento Ue 679/2016, che diventerà operativo a partire dal 25 maggio.
Da quella data le nuove regole sulla privacy convivranno con una serie di norme interne ora in vigore e ritenute compatibili con l’ impianto europeo.
Le disposizioni “sopravvissute” sono state messe in fila dal decreto legislativo approvato ieri. Di fatto, però, dal 25 maggio non ci sarà più un testo unico sulla privacy, ma si dovrà fare riferimento al regolamento e al decreto, nel quale non si può, per i vincoli europei, trasfondere anche il regolamento. (altro…)
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