A quattro km di profondità, si ipotizzano forme di vita unica
Roma – (TMNews) – Dopo oltre 30 anni di trivellazioni, una squadra di scienziati russi ha raggiunto il misterioso lago Vostok, il più grande bacino d’acqua subglaciale dell’Antartico, nascosto a quattro chilometri di profondità. “Ieri i nostri scienziati hanno completato i lavori di perforazione e hanno raggiunto la superficie del lago a 3.768 metri di profondità”, ha annunciato una fonte della missione russa al Polo sud a Ria Novosti. Isolato da milioni di anni dalla superficie e dall’atmosfera terrestre, il lago subglaciale è lungo 250 chilometri e largo 50, per una superficie di circa 12.500 chilometri quadrati. E secondo gli esperti potrebbe ospitare organismi ad oggi sconosciuti, la cui vita è facilitata dalle temperature miti dell’acqua, mai sotto i dieci gradi centigradi. Lo studio della calotta di ghiaccio e delle acque del Vostok, inoltre, secondo gli scienziati russi dovrebbero permettere di fare previsioni per i cambiamenti climatici nel prossimi secoli e millenni. L’anno scorso il ministro dell’Ecologia russo Yuri Trutnev aveva annunciato il raggiungimento di questo lago subglaciale nel 2012, annunciando un “evento di portata mondiale”. I lavori di perforazione del ghiaccio antartico erano stati interrotti nel 1998 a 3.580 metri di profondità, praticamente a 188 metri dalla ‘meta’. Lo stop era stato deciso in seguito a numerosi appelli della Comunità internazionale, che esortavano ad attendere tecnologie di perforazione più sicure. TM News
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