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19 Gennaio dell’anno 2000 moriva un grande politico: Bettino Craxi

Bettino Craxi, all’anagrafe Benedetto Craxi, è stato un politico italiano, Presidente del Consiglio dei ministri dal 4 agosto 1983 al 17 aprile 1987 e Segretario del Partito Socialista Italiano dal 15 luglio 1976 all’11 febbraio 1993

Craxi è stato uno degli uomini politici più rilevanti della Repubblica italiana] e fu il primo socialista ad aver rivestito l’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri.

La fuga ad Hammamet, la latitanza e la morte

Nel corso del 1993 e a seguito della sua testimonianza al processo Cusani emersero sempre più prove contro Craxi: con la fine della legislatura e l’abolizione dell’autorizzazione a procedere, si fece sempre più vicina la prospettiva di un suo arresto.

Il 15 aprile 1994, con l’inizio della nuova legislatura in cui non era stato ricandidato, cessò il mandato parlamentare elettivo che aveva ricoperto per un quarto di secolo e, di conseguenza, venne meno l’immunità dall’arresto.

Il 12 maggio 1994 gli venne ritirato il passaporto per pericolo di fuga, ma era già troppo tardi perché Craxi, si seppe solo il 18, era già in Tunisia ad Hammamet, protetto dall’amico Ben Alì,  già il 5 maggio era stato avvistato a Parigi, dato che inizialmente era intenzionato a chiedere asilo politico alla Francia.

Il 21 luglio 1995  Craxi sarà dichiarato ufficialmente latitante.

La fuga all’estero del leader socialista fu un modo per sottrarsi all’esecuzione delle condanne penali inflittegli, ma non impedì il sequestro dei suoi beni, compresi i cimeli garibaldini successivamente venduti all’asta.

Dalla latitanza in Tunisia, con fax e lettere aperte, Craxi continuò a commentare le vicende della politica italiana, perseverando nelle accuse rivolte al PDS e ai giudici di Mani Pulite, e nell’affermazione di aver ricevuto finanziamenti illeciti, ma non a fini di corruzione.

Si soffermò anche su alcuni suoi ex sodali, come Giuliano Amato, da lui dipinto come il becchino, in alcuni dei quadri, della cui pittura si dilettò nella parte finale della sua vita.

Dall’estero, assistette alla fine del PSI, con la divisione dei suoi maggiori esponenti, confluiti in parte nel Polo delle Libertà, in parte nell’Ulivo, in genere non approvandone spesso le scelte politiche.

Craxi, secondo quanto dichiarato dai figli, nutriva inoltre la convinzione che i giudici di Mani Pulite fossero stati manipolati da parte di ex comunisti e spinti anche da settori del governo degli Stati Uniti, che volevano un “cambio di regime politico” dopo la crisi di Sigonella, poiché, anche se non antiamericano, Craxi era considerato troppo “indipendente”, e approfittarono del finanziamento illecito ai partiti.

Craxi ipotizzò anche un intervento della CIA, volto a guidare l’azione del pool di Milano.

Era affetto da cardiopatia, gotta e da molti anni malato di diabete.

Quando fu colpito poi da un tumore a un rene, ci fu un vano tentativo di negoziarne il rientro in patria.

Craxi morì  il 19 gennaio del 2000 per un arresto cardiaco.

L’allora presidente del Consiglio e leader dei Democratici di Sinistra Massimo D’Alema propose le esequie di Stato, ma la sua proposta non fu accettata né dai detrattori né dalla famiglia stessa di Craxi, che accusò l’allora governo di avere impedito al leader socialista di rientrare in Italia per sottoporsi a un delicato intervento chirurgico presso l’ospedale San Raffaele di Milano (operazione effettuata invece a Tunisi).

I funerali di Craxi ebbero luogo alla cattedrale di Tunisi e videro una larga partecipazione della popolazione autoctona.

Ex militanti del PSI e altri italiani giunsero in Tunisia per rendere l’ultimo saluto al loro leader.

Le precedenti vicende dell’epoca Mani Pulite, ancora vicine, non erano dimenticate dalla folla di socialisti giunta fuori la cattedrale della città tunisina e la delegazione del governo D’Alema, formata da Lamberto Dini e Marco Minniti, venne bersagliata da insulti e da un lancio di monete che voleva rappresentare la simbolica restituzione di quanto ricevuto con l’episodio all’Hotel Raphael].

La sua tomba è nel piccolo cimitero cristiano di Hammamet, orientata in direzione dell’Italia.

-Redazione de “il Fendente“-