Allarme Isis, gli 007 italiani: “Pronti a colpire le pompe di benzina”

Una ordinanza diffusa dalle questure italiane: Isis pronta a colpire le stazioni di servizio

Allarme Isis, divulgazione tramite web di messaggi jihadisti con minacce a Usa e Ue (Italia compresa)

Diverse questure italiane hanno diffuso nei giorni scorsi un’ordinanza con cui si avverte di un rischio altissimo di attacco terroristico.

Secondo quanto risulta a Il Giornale, nel documento c’è scritto che grazie ai servizi europei:

– “viene segnalata la divulgazione tramite il web di messaggi di natura jihadista contenenti minacce nei confronti dell’America, dei Paesi dell’Unione europea (Italia compresa) e dei loro obiettivi, con particolare riferimento alle stazioni di servizio per il rifornimento di carburante nonché di gasdotti e oleodotti”.

Secondo fonti dell’Intelligence, alcuni personaggi legati all’Isis, non ancora del tutto sconfitto, avrebbero l’interesse di colpire obiettivi legati alla distribuzione di fonti energetiche e carburanti in seguito alla notizia della scoperta in Iran di un giacimento petrolifero da circa 50 miliardi di barili. Come scrive Il Giornale, nuovi pozzi che farebbero aumentare di un terzo le riserve di petrolio greggio di quel Paese, detentore allo stato attuale di almeno 150 miliardi di barili e sanzionato dall’America dopo il mancato accordo sul nucleare.

Le indicazioni generali a poliziotti, carabinieri e finanzieri sono quelle di operare vigilando sulle mosse di “soggetti con comportamenti anomali o sospetti“.

Ma i controlli riguarderanno anche piazze, strade, centri di aggregazione e con maggior affluenza di cittadini. E tra gli obiettivi sensibili si inseriscono anche i “palazzi istituzionali” e l’esterno della Città del Vaticano.

Verranno fatte verifiche anche su auto parcheggiate e cassonetti della spazzatura, che potrebbero “celare ordigni inesplosi”.

Qualora fosse necessario interverranno anche le unità cinofile.

Sotto la lente di ingrandimento, oltre al web, anche soggetti radicalizzati, ma anche coloro che possono in qualche modo aver avuto contatti con possibili jihadisti

-fonte:  Affaritaliani.it del  25 novembre 2019

Pubblicato da Redazione