Appalti, le “buone pratiche” in un protocollo firmato da Asl, Estav, sindacati e categorie economiche

Un patto per la trasparenza, l’attenzione all’ambiente, la tutela dei lavoratori, soprattutto quelli “svantaggiati”.

Arezzo– Garantire con un accordo quadro, sicurezza e igiene sul lavoro, diritti contrattuali dei lavoratori impiegati anche negli appalti pubblici, corretta gestione dei rapporti fra prestatore di servizi e committente: è lo scopo del protocollo di intesa sulle “buone pratiche”, firmato questa mattina dalla Asl 8 e dell’Estav sud est, dai sindacati, dalle categorie economiche, dalla lega delle cooperative, da Inps, Inali e Ufficio provinciale del lavoro.

“Ogni azione è sempre migliorabile – ha detto il Dg della Asl Enrico Desideri – ma siamo davvero soddisfatti di avere  scritto delle regole chiare che, partendo dalle normative esistenti, fissano degli obiettivi di tutela dei diversi soggetto che a mesi si confrontano, dalla mia azienda, all’estav, dai sindacati alle cooperative e ovviamente alle categorie economiche.”

Un accordo unico nel suo genere. “Una esperienza significativa, ha detto Riccardo Randisi dell’Estav, l’ente di gestione della sanità in ambito di area vasta – da riproporre anche alle altre aziende sanitarie della Toscana meridionale”.

Aspetto molto apprezzato anche dai sindacati: “Proporre questo accordo, che in Toscana è il primo di questa entità e natura  – ha sottolineato Bruno Pacini a nome di cgil,Cisl e Uil – anche alle aziende senesi e grossetane, con particolare riferimento alla filiera corta e alla tutela dei lavoratori le cui aziende escono dall’appalto”.

Aziende che a loro volta hanno aderito nella consapevolezza che la sicurezza e la trasparenza siano elementi essenziali “perchè rispettando le normative nazionale e regionali – ha rimarcato Giuseppe Fabozzi di Ance/Confindustria –negli appalti non si mira più al massimo ribasso, ma all’offerta economicamente più vantaggiosa, tenendo conto del miglior rapporto qualità prezzo, ma anche della affidabilità e delle garanzie. Bene anche la certezza dei pagamenti”

Le ragioni dell’accordo

Le cronache quotidiane ci dicono che ci sono singoli ed organizzazioni che, per le ragioni più diverse, “derogano” ogni giorno dai corretti comportamenti, compromettendo il lavoro, la salute, il regolare svolgimento delle attività.

Sindacati, categorie economiche, Asl ed Estav hanno messo nero su bianco una serie di regole e principi ai quali tutti i soggetti dopo la firma di oggi si atterranno.

Buone pratiche che si “coniugano” con un articolato che entra nel dettaglio dagli aspetti della comunicazione fra le parti, sui criteri di aggiudicazione e verifica dei requisiti posseduti, sulla qualità dei progetti presentati e sulla loro ecosostenibilità, sulla ricaduta che questi appalti hanno sul piano occupazione e sulla tutela dei soggetti più deboli, sul rispetto delle normative contrattuali, sulla sicurezza e sulle verifiche necessarie, con i controlli e la rendicontazione.

Gli effetti dell’accordo

Non solo dichiarazioni di principio, ma effetti concreti ed immediati. Infatti, entro 30 giorni, a partire da oggi, i sottoscrittori del patto possono chiedere all’Azienda sanitaria il miglioramento delle condizioni di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro e dei lavoratori delle imprese che hanno appalti in essere.

Dovranno essere sviluppate azioni per la formazione dei lavoratori in materia di igiene e sicurezza, valutare la eventuale introduzione di clausole di salvaguardia. E poi garantire il rispetto dei criteri di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ricercandola nel rapporto ottimale tra qualità, sicurezza e prezzo.

Le aziende che partecipano agli appalti pubblici, dovranno garantire misure aggiuntive o migliorative per la sicurezza e la salute dei lavoratori, la sostenibilità ambientale dei servizi, valorizzando la “filiera corta” e la sicurezza di approvvigionamento dei materiali impiegati, per la riduzione dell’impatto ambientale della lavorazioni, dei trasporti collegati, dei consumi energetici. 

Grande attenzione alla  ecosostenibilità

Per contribuire alla diffusione di una cultura ambientale anche negli appalti pubblici,la Stazioneappaltante si impegna, per quanto possibile, a ridurre in maniera significativa gli impatti ambientali, incentivando o prescrivendo l’utilizzo o la fruizione di prodotti e servizi ecologici, attraverso la limitazione, sostituzione o eliminazione progressiva di prodotti tossici, pericolosi, difficilmente smaltibili o comunque a significativo impatto ambientale.

Le ricadute occupazionali

Nel rispetto delle normative, nelle procedure di valore inferiore alla soglia comunitaria ed in particolare nelle acquisizioni in economia, Estav per conto della Asl  inviterà un numero minimo di cinque operatori economici selezionati (per quanto possibile con sede legale in ambiti territoriali limitrofi o nelle zone vicine) per le forniture di beni e servizi, tra gli iscritti all’Albo Fornitori dell’Estav Sud Est. Sarà applicato il criterio della selezione mediante rotazione, a tutela della concorrenza e dei principi di imparzialità e trasparenza dell’azione amministrativa.

Tra gli obblighi dell’aggiudicatario, le clausole di riassunzione obbligatoria del personale impegnato negli appalti di servizi, dettagliando numero e inquadramento professionale degli addetti ai lavori oggetto dei contratti in corso.

Clausole sociali

E’  sulle “clausole sociali” che il protocollo individua strategie particolari e innovative. I firmatari concordano sull’esigenza di creare opportunità occupazionali nell’ambito degli appalti pubblici per le persone svantaggiate (invalidi fisici, psichici e sensoriali, ex degenti di istituti psichiatrici, anche giudiziari, soggetti in trattamento psichiatrico, tossicodipendenti, alcolisti, minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare; persone detenute o internate in istituti penitenziari, condannati e internati ammessi a misure alternative alla detenzione, etc.) nei settori lavorativi del giardinaggio, pulizie, facchinaggio e traslochi, inserimento dati, magazzinaggio e manutenzione ausili e protesi, accettazione ospedaliera, etc..

Così per appalti di valore inferiore alla soglia comunitaria, saranno individuati contraenti  con  convenzioni stipulate per creare opportunità di lavoro per persone svantaggiate, riservandoli quindi a Cooperative Sociali di tipo “B” e loro Consorzi.

Per gli appalti di maggiore entità  è stabilito l’obbligo di eseguire il contratto con l’impiego di persone svantaggiate, in percentuali da stabilirsi, con la  previsione di adottare specifici programmi di recupero e di inserimento lavorativo.