Arezzo, Mugnai: “la crisi ha cancellato dalla geografia occupazionale una “città” grande come San Giovanni”

congresso_cgil_logoLa relazione del Segretario Alessandro Mugnai ha aperto ieri pomeriggio il 19° congresso Cgil

Un sindacato forte dei suoi progetti e della sua rappresentanza (quasi 49mila iscritti in provincia) ma estremamente preoccupato per l’evoluzione di una crisi che continua a lasciare sul terreno migliaia di posti di lavoro. Un sindacato, che in questo quadro, ha la voglia e l’ambizione di confermarsi quale soggetto sociale e politico fondamentale della società aretina.

Così Alessandro Mugnai, Segretario provinciale della Cgil, ha aperto all’Hotel Minerva, il diciannovesimo congresso provinciale della Camera del lavoro.

La crisi continua a colpire duramente. “Abbiamo alcune “isole” rappresentate da Prada, dall’indotto dell’alta moda e da flebili segnali di ripresa del settore orafo e dell’agroalimentare. Per il resto, la situazione è estremamente pesante. Dai dati INAIL, se confrontiamo l’anno 2008 con il 2013, registriamo una perdita di assicurati pari a 15.300 e se equipariamo questo dato a posti fissi la diminuzione è pari 14.500 unità. Ci siamo persi per la strada una città di soli lavoratrici e lavoratori grande quasi come San Giovanni Valdarno”.

Lo scorso anno le ore di cassa integrazione sono diminuite non a causa di una inesistente ripresa ma grazie ai licenziamenti. “E continuiamo ad avere lavoratori sospesi che non vedono un euro da agosto. Vertenze difficili, come UnoAErre, Cantarelli, Cose di Lana, Mabo e molte altre, hanno posto il sindacato in condizioni difficili. Il settore del commercio deambula, sia per la crisi che per una liberalizzazione con continue aperture di centri e supermercati dove nel nome della concorrenza si pratica ormai dumping contrattuale”.

E secondo Mugnai, la situazione non migliora certamente nel pubblico impiego: “siamo di fronte a continui attacchi di sistema e a tagli verticali. Ogni servizio pubblico vede diminuire il livello di garanzia offerto ai cittadini. Senza contare l’interrogativo sulle Province, il cui futuro non dipende da razionali riordini istituzionali ma da demagogico slancio senza far comprendere ancora chi farà cosa. Infine, la questione degli appalti e delle esternalizzazioni verso il privato non consente di comprendere il senso di misura e il futuro riservato al pubblico servizio. In compenso, anche in questo caso, il pedaggio maggiore lo pagano le lavoratrici con contratti a ribasso”.

La Cgil punta quindi con decisione sul lavoro e sulla ripresa economica in un dialogo, basato sulla reciproca autonomia, con le istituzione e il sistema politico.

Un occhio di riguardo al welfare: “dalla contrattazione sociale passa la salvaguardia del potere di acquisto dei salari. Vi sono ragioni, spazi unitari con Cisl e Uil, per affrontare il tema del Servizio Pubblico, attraverso una sua corretta gestione e un uso più mirato delle risorse, concentrandole nella difesa sociale. Dovremo chiedere ai Sindaci, Amministratori di beni pubblici e alle forze politiche – ha affermato Mugnai – di rivedere le priorità delle voci di bilancio e delle tariffe”.

In questo quadro, “la Cgil deve essere in grado di affermare il ruolo che le spetta nella società sui temi generali dello sviluppo, dell’economia, del lavoro, dei servizi sociali e di quelli alla persona. E questo è possibile se la Cgil è in grado di confermarsi quale soggetto sociale e politico fondamentale della società. Dobbiamo ripensare le nostre Camere del Lavoro come “bene comune”, rivalutando le Zone come punto di riferimento non solo per i servizi ma per le politiche attive che possono e devono esercitare. Creare attraverso esse punti di sostegno, di confronto e d’incontro con le nostre RSU e rappresentanti di Lega: patrimonio dal valore inestimabile e soggetti primari per la nostra organizzazione”.

I lavori del congresso si concluderanno oggi, venerdì 7 marzo alle 15.30 con l’intervento di Manuele Marigolli, della Segreteria della Cgil Toscana e con l’elezione dei nuovi organismi dirigenti della Cgil aretina e dei delegati al congresso regionale. -(Comunicato stampa)-

Pubblicato da Redazione