Continuano i raid di Israele, Gaza: 119 i morti tra cui 31 bambini

Continuano gli attacchi aerei di Israele su Gaza e i lanci di missili da parte di Hamas, secondo il live blog di Al Jazeera che cita Safa Press. L’agenzia riferisce di “nuovi raid israeliani su Gaza” in particolare “contro la parte orientale e settentrionale di Gaza City”

Per tutta la notte, circa 160 aerei dell’Esercito israeliano hanno colpito oltre 150 “obiettivi sotterranei” nel nord della Striscia di Gaza, riferisce un comunicato delle Forze armate d’Israele citato dal Guardian.

Parallelamente ai raid aerei forze di terra, artiglieria e truppe corazzate si sono schierate lungo il confine e hanno sparato centinaia di proiettili di artiglieria e carri armati.

L’obiettivo degli attacchi, si legge ancora nel comunicato, era la rete dei tunnel sotterranei di Hamas, della quale “sono stati distrutti molti chilometri”.

Il ministero della sanità di Gaza, citato da fonti locali, ha fatto sapere che i morti nella Striscia sono saliti a 119, di questi 31 sono bambini e 19 donne. I feriti seconda la stessa fonte sono 830.

Il Times of Israel prova a spiegare la clamorosa gaffe dell’esercito israeliano, che la notte scorsa attraverso un suo portavoce ha prima annunciato l’avvio delle operazioni di terra a Gaza e dopo un paio d’ore ha precisato che invece le truppe non erano mai entrate nella Striscia, adducendo “un problema interno di comunicazione”.

-“Le forze di difesa israeliane – scrive il giornale sul suo sito web – sembrano aver indotto erroneamente i media stranieri a credere che l’esercito avesse lanciato un’invasione di terra nella Striscia durante il suo massiccio bombardamento del nord di Gaza. Nella sua dichiarazione iniziale in inglese, l’esercito ha espresso in modo ambiguo dove si trovavano le sue forze di terra durante l’attacco, dicendo che ‘le truppe aeree e di terra dell’IDF stanno attualmente attaccando nella Striscia di Gaza’. Quando è stato chiesto di chiarire la questione, ovvero se ci fosse stata un’invasione di terra, il portavoce dell’IDF Jonathan Conricus ha risposto: ‘Sì. Come è scritto nella dichiarazione. In effetti, le forze di terra stanno attaccando a Gaza. Questo vuol dire che sono nella Striscia’”. Parole che Conricus tra l’altro ha ripetuto anche al corrispondente dell’ANSA a Tel Aviv che lo ha chiamato per avere conferma diretta dell’avvio dell’intervento di terra.

– “Ho detto che avremmo fatto pagare un prezzo molto alto ad Hamas. Lo facciamo e continueremo a farlo con grande intensità. L’ultima parola non è stata detta e questa operazione proseguirà per tutto il tempo necessario”. Lo scrive il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un messaggio pubblicato su Twitter dopo l’ingresso a Gaza di truppe di terra israeliane.

Nel corso della giornata Israele aveva ammassato le truppe al confine con Gaza e richiamato altri riservisti: i piani per un ingresso via terra nella Striscia, aveva fatto sapere l’esercito, “sono pronti”.

La guerra con Hamas – mentre continuano i raid e il lancio di razzi su Tel Aviv e vicino agli aeroporti israeliani – rischia così di scivolare in uno scontro diretto sul campo.

Al quarto giorno di conflitto le chance di un cessate il fuoco imminente appaiono ridotte al lumicino.
La comunità internazionale, malgrado gli appelli alla de-escalation e qualche timido tentativo di mediazione, sembra assistere impotente.

L’unico deterrente ad una possibile invasione di terra potrebbe essere la grave situazione che Israele sta affrontando al suo interno, con le violenze incessanti tra ebrei ed arabi: un secondo fronte imprevisto e foriero di sviluppi devastanti.

Che l’ingresso diretto a Gaza sia comunque un’opzione sul tavolo lo ha confermato il portavoce militare Hudai Zilberman, spiegando che le truppe ammassate al confine “si stanno preparando, stanno studiando il campo ed entreranno in azione quando sarà deciso”.

La decisione in queste ore drammatiche è al vaglio del governo.

Nel frattempo, dopo le 5 mila unità dei giorni scorsi, l’esercito ha disposto il richiamo di altri 7 mila riservisti, privilegiando tuttavia esperti di Iron Dome e di intelligence, lasciando fuori fanteria e truppe corazzate che sono già schierate sul fronte di Gaza.

Finora dalla Striscia sono piovuti su Israele circa 1.600 razzi, anche di nuova concezione, accompagnati dalla novità dei droni esplosivi. Razzi che hanno bersagliato il sud e le zone centrali del Paese.

L’aviazione ebraica ha risposto con circa 600 attacchi, soprattutto contro la catena di comando e di intelligence di Hamas e della Jihad e contro i lanciatori di missili anti tank: 60-70 i miliziani uccisi, secondo il resoconto dei militari.

-“Chiediamo a Israele di fermarsi alla legittima difesa e di non andare oltre, l’escalation sarebbe buttare benzina sul fuoco e chiediamo all’Italia di farsi interprete affinché l’Ue sia protagonista e gli Usa facciano la loro parte, portando una voce di pace. Noi continuiamo a ritenere la soluzione di due popoli e due stati e una pace legittima per i due stati sia l’unica soluzione”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, alla direzione nazionale del partito.

-da Redazione ANSATEL AVIV – 14 maggio 2021 ore 09:47NEWS-