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Cosa succede all’organismo quando si smette di fumare?
Fumare danneggia pressoché tutti gli organi. Infatti, le oltre 4 mila sostanze chimiche prodotte dalla combustione del tabacco raggiungono i tessuti esponendoli al rischio di sviluppare un tumore, ma non solo.
Le numerose molecole irritanti presenti nel fumo di tabacco favoriscono infezioni, promuovono l’infiammazione e aumentano il rischio di infarto e ictus. Tutto ciò non fa altro che sottrarre anni di vita ai fumatori e ridurre la qualità delle loro giornate, rendendo difficoltoso lo svolgimento delle attività quotidiane.
Fortunatamente è possibile porre rimedio a questa situazione con un singolo gesto: smettere di fumare.
I benefici di questa scelta sono evidenti a qualunque età si decida di spegnere l’ultima sigaretta, e l’organismo se ne accorgerà già nei 20 minuti successivi.
Gli effetti immediati
Infatti bastano anche meno di 20 minuti dall’ultima boccata di fumo perché la pressione sanguigna torni nella norma, il battito cardiaco si regolarizzi e la temperatura di mani e piedi torni normale.
Nelle 8 ore successive i livelli ematici di monossido di carbonio e di nicotina diminuiscono, mentre quelli di ossigeno ritornano nella norma. Di conseguenza, già 24 ore dopo aver smesso di fumare, il rischio di infarto è più basso.
Nelle 24 ore successive le terminazioni nervose, danneggiate dal fumo, iniziano a ricrescere.
Nel sangue sparisce ogni traccia di monossido di carbonio e di nicotina, e i polmoni iniziano a liberarsi dal muco e dai residui del fumo.
E’ così che, in sole 48 ore dall’ultima sigaretta, il senso dell’olfatto e quello del gusto migliorano. Nel frattempo anche i bronchi si rilassano ed entro 72 ore da quando si è smesso di fumare migliorano sia la capacità polmonare che la respirazione3,4.
Benefici evidenti in pochi mesi
Nell’arco di un periodo variabile tra 2 settimane e 3 mesi i benefici fisici della scelta di smettere di fumare diventano evidenti. La circolazione aumenta, mentre fiato corto e affaticamento diminuiscono.
Accorgersene è semplice: si fa sempre meno fatica a camminare. A 9 mesi di distanza dall’ultima sigaretta anche sintomi come la tosse saranno svaniti, il funzionamento dei polmoni sarà aumentato fin del 10% e si sentirà di avere più energie a disposizione.
I vantaggi a lungo termine
Più passerà il tempo e più i benefici dello smettere di fumare saranno importanti.
Dopo 1 anno il rischio cardiovascolare sarà circa dimezzato rispetto a quello di una persona che stia ancora fumando, ed entro 5 anni anche il rischio di morire a causa di un tumore al polmone diminuirà significativamente. Entro 10 anni le cellule precancerose vengono eliminate e diminuisce il rischio di sviluppare altri tipi di tumore (al cavo orale, alla laringe, all’esofago, al pancreas, ai reni e alla vescica). Infine, a 15 anni di distanza dall’ultima sigaretta, il rischio di morire a causa di un tumore al polmone torna ad essere simile a quello corso da una persona che non ha mai fumato.
I motivi per smettere di fumare, insomma, non mancano: i benefici sono garantiti.
-Pubblicato da Redazione-
Ai fumatori gli puoi dire quello che ti pare ma tanto non ascoltano.
Anzi, ti prendono anche per scemo e passi pure da rompipalle.
La cosa buffa se non fosse tragica è che glielo scrivono anche nei pacchetti di sigarette ma non ci credono.
Preferiscono credere a fantomatici esperti che indicano nelle scie chimiche il male di tutti mali.
Mi fanno ridere quando vedo greggi (parola non a caso) di persone, riunite in comitato contro questa o quella centrale a biomasse, protestare con la sigaretta in mano.
Mi fanno pena quando dicono che lo fanno per i loro figli e poi gli fumano accanto.
Mi fanno schifo quando lordano strade, spiagge e tutto quello che incontrano al loro passaggio, quando buttano le cicche per terra.
E mi fanno incazzare quando dopo che gli hai detto che il fumo può provocare malattie gravi e debilitanti, si ammalano pure e mi tocca con le mie tasse, pagargli pure la sanità.
Ndr. – Manuel, io ho smesso di fumare. Ho toccato con mano, ho visto e mi sono reso conto dei “danni” che procura il fumo.
Contento e mi congratulo con Lei.
BRAVO !
Purtroppo si è solo ottenuto di scrivere sui pacchetti di sigarette che il fumo uccide ma non si è riusciti a proibire di miscelare il tabacco con sostanze che creano dipendenza.
Non me la sento di accusare chi fuma ma piuttosto chi in perfetta legalità provoca malattie tumorali e sulle quali lo Stato lucra e parecchio.
Nei principali centri di cura delle malattie oncologiche e cardiovascolari o nel web si possono vedere le immagini dei polmoni di chi fuma.
Con una semplice scritta sui pacchetti lorsignori si sono lavate le mani da ogni responsabilità.
Si saranno anche tolti dalle loro responsabilità ma non si può e non si deve imputare tutto ai lorsignori.
Facciamola finita con questo perchè sembra e forse alla fine lo è, che i cittadini sono una massa di deficienti che hanno bisogno costantemente di essere guidati e portati mano per mano.
Poi non ci lamentiamo che lo Stato voglia mettere bocca su tutto quello che si fa.
Lo Stato è un furbone, scrive che il fuma provoca la morte ma non ti costringe ad andare dal tabacchino a comprare.
Ognuno di noi ha una propria testa e tutti sono a conoscenza dei pericoli.
Se io in una strada con il limite a 50 ci vado a 200 e mi schianto e muoio, non è colpa dello Stato che mi permette di acquistare un’auto da 170 cv ma mia che sono un imbecille.
Manuel, ma sei mai stato dipendente da qualcosa?
Dal fumo,dalla droga, dall’alcol, dal gioco d’azzardo, dai videogiochi o più semplicemente dal cellulare?
Anche io come il nostro caro Direttore sono un ex fumatore e mi sono reso conto di cosa voglia dire fumare soltanto dopo che ho smesso.
Finiamola di essere il classico italiano medio capace soltanto di criticare.
A sparare sentenze a destra e a manca son capaci tutti !!!
O che c’entra essere il classico italiano che critica.
A parer mio, ho mosso una giusta critica e stigmatizzato l’addossare la colpa ad altri come ‘ai lorsignori” la causa del tabagismo.