Decreto Dignità: Di Maio-Tria: ‘Nessuna accusa, ma cerchiamo la manina’ / Boeri: ‘Attacco senza precedenti’

Nota congiunta per smentire contrasti tra ministeri e Ragioneria. Le stime Inps sul Dl Dignità sono discutibili

Scontro tra il governo e il presidente dell’Inps, Tito Boeri (foto), sul decreto dignità.  

Il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, “non ha mai accusato né il Ministero dell’Economia e delle Finanze né la Ragioneria Generale dello Stato di alcun intervento nella predisposizione della relazione tecnica al dl dignità. Certamente, però, bisogna capire da dove provenga quella ‘manina’ che, si ribadisce, non va ricercata nell’ambito del Mef“, si legge in una nota congiunta dei ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio e dell’Economia Giovanni Tria.

Quanto alla relazione tecnica che accompagna il Decreto Dignità, “il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ritiene che le stime di fonte INPS sugli effetti delle disposizioni relative ai contratti di lavoro contenute nel decreto siano prive di basi scientifiche e in quanto tali discutibili”, riporta la nota congiunta dei ministri dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e dell’Economia, Giovanni Tria.

Ira di Boeri che parla di un attacco senza precedenti: 

“Le dichiarazioni dei ministri Tria e Di Maio – sostiene – rivolgono un attacco senza precedenti alla credibilità di due istituzioni nevralgiche per la tenuta dei conti pubblici e in grado di offrire supporto informativo alle scelte del Parlamento e dell’opinione pubblica. Nel mirino l’INPS, reo di avere trasmesso una relazione ‘priva di basi scientifiche’ e, di fatto, anche la Ragioneria Generale dello Stato che ha bollinato una relazione tecnica che riprende in toto le stime dell’Inps. Quanto al merito, siamo ai limiti del negazionismo economico”.

Una polemica  che segue le parole di Di Maio pronunciate in un video postato su Facebook.

Nella relazione” al decreto dignità “c’è scritto che farà perdere 8mila posti di lavoro in un anno. Quel numero, che per me non ha alcuna validità, è apparso la notte prima che il dl venisse inviato al Quirinale. Non è un numero messo dai miei ministeri o altri ministri”.

La verità è chequesto decreto dignità ha contro lobby di tutti i tipi“, lo dice Luigi Di Maio commentando l’ipotesi di una contrazione dei posti di lavoro con il dl dignità.

“Fare pulizia” nella Ragioneria dello Stato e al ministero dell’Economia  è l’intento annunciato da fonti qualificate M5s dopo la vicenda della relazione tecnica al dl dignità.

La tabella “spuntata di notte” sugli 8000 posti in meno viene ritenuta un episodio “gravissimo”: il sospetto è che ci siano responsabilità di uomini vicini alla squadra dell’ex ministro Pd Padoan.

E l’idea è uno spoil system per “togliere dai posti chiave chi mira a ledere l’operato di governo e M5s. Abbiamo bisogno di persone di fiducia, non di vipere”, dicono.

Le relazioni tecniche – ribattono fonti Mef – sono presentate insieme ai provvedimenti dalle amministrazioni proponenti, così anche nel caso del decreto dignità, giunto al Mef corredato di relazione con tutti i dati, compreso quello sugli effetti sui contratti di lavoro della stretta anti-precari. Le stesse fonti specificano che la Ragioneria generale dello Stato prende atto dei dati riportati nella relazione per valutare oneri e coperture.

-da Redazione ANSA 15 luglio 2018 ore 17:15 News-

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