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Eternit, 18 anni per Schmidheiny / A Comune e Regione 50 milioni
I familiari delle vittime: «Questo disastro non doveva succedere»
Torino – È rimasto solo il manager del colosso dell’amianto, lo svizzero Stephan Schmidheiny, a portare il peso della sentenza storica sull’Eternit, l’azienda dell’orrore, migliaia di morti per la polvere killer.
Diciotto anni di reclusione per disastro doloso permanente e omissione dolosa di cautele anti-infortunistiche: oltre ad essere stato riconosciuto colpevole delle morti e dei disastri provocati dagli stabilimenti Eternit di Cavagnolo e Casale Monferrato, deve rispondere anche per quelli causati dall’azienda di Bagnoli.
Sentenza destinata a fare storia, non a caso il pm Raffaele Guariniello, che con i collegi Sara Panelli e Gianfranco Colace ha sostenuto l’accusa: si è definito commosso per l’esito della decisione. «Questa sentenza rappresenta un importante procedente, direi fondamentale, a carico dell’industriale Riva per la vicenda Ilva di Taranto», così dice l’avvocato Valentina Stefutti, legale del WWF Italia parte civile nel processo Eternit. –(da La Stampa.it)-
Evoluzione giuridica dei tempi. Ricordo l’esplosione della ICMESA e lo spargimento di diossina nel milanese con morti e inquinamento senza colpevoli. Purtroppo negli anni 70 siamo stati utilizzati come un Paese del terzo mondo dove nell’altare del progresso economico sono stati sacrificati i principi della sicurezza, della salute, dell’ambiente e sopratutto della responsabilità.
Giustizia é stata fatta per le vittime e le loro famiglie. Speriamo che questa sentenza sia il primo importante passo per punire chi, non rispettando le norme in materia, danneggia gravemente la salute delle persone e dell’ambiente.