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Femminicidi, la strage delle donne non si ferma: sono 38 dall’inizio dell’anno, due a settimana | il Fendente

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Femminicidi, la strage delle donne non si ferma: sono 38 dall’inizio dell’anno, due a settimana

Alcune delle vittime di femminicidio uccise dall’inizio del 2021 
Vittime dai 2 ai 91 anni. Lombardia, Puglia, Emilia-Romagna e Piemonte guidano la triste classifica delle regioni con il più alto numero di donne uccise: 5 ciascuna da gennaio

Laura, strangolata a Bolzano e buttata nell’Adige, assieme al marito Peter.
– Victoria, accoltellata davanti ai suoi bimbi, in un paesino in provincia di Venezia.
-Lorenza e Carolina, madre e figlia, massacrate vicino a Taranto.
-IleniaPiera, Clara. Poi Licia, Barbara, Dorina. E le altre. Tutte le altre. Due vittime di genere femminile alla settimana, in media, senza tregua. Nei primi quattro mesi dell’anno sono state uccise 34 donne quasi tutte ammazzate da mariti ed ex, compagni e fidanzati, familiari, conoscenti. Altre 4 sono state massacrate nei primi giorni di maggio facendo salire a 38 il “parziale” dell’anno.

La più piccola aveva 2 anni, la meno giovane 91 anni. E all’elenco delle vittime di omicidio volontario va aggiunta Sharon, 18 mesi appena, morta in un ospedale bergamasco per le conseguenze di maltrattamenti domestici (reato classificato diversamente e per questo non incluso nelle liste ufficiali dei casi dolosi).

Sempre da gennaio ad aprile 2021 sono stati ammazzati anche 46 uomini, dal marito di Laura fino a Paolo, anche lui aggredito con la moglie nella bassa Padana.

Rispetto allo stesso periodo 2020 , quando scoppiò l’emergenza covid e scattò il lockdown totale, il numero globale degli omicidi volontari è diminuito ed è in linea con il trend discendenti degli ultimi anni, come documentano dagli analisti della Direzione centrale della polizia criminale.
Le vittime contate dai ricercatori nei primi quattro mesi del 2021 sono state 80 in tutto, nello stesso arco temporale del 2020 furono 86 (6 in meno, pari al -7,0 per cento).
La componente femminile rilevata nella parte iniziale dell’anno si assesta al 42,5 per cento, sotto la soglia del quasi 50 per cento (47,7) toccatata tra gennaio e aprile 2020. Sempre tante, troppe donne.
Il bilancio di sangue versato, comunque inaccettabile, appare però un po’ meno pesante rispetto al primo quadrimestre dell’anno sorso (41 donne uccise allora e 34 quest’anno, pari al – 17,1 per cento).
-Per gli uomini si registra invece un leggero aumento delle violenze estreme e letali, altrettanto gravi (da 45 a 46 morti ammazzati, + 2,2 per cento).

In ambito familiare e affettivo sono stati commessi complessivamente 52 degli 80 omicidi accertati, 5 in più che nel 2020 (+10,6 per cento). Anche negli contesti domestici e negli scenari di relazione si registra una contrazione delle vittime di genere femminile (da 36 a 31, con una riduzione del – 13,9 per cento).

Le mani assassine restano in prevalenza quelle di partner ed ex partner (23 presunti autori nel primo quadrimestre 2020, 22 in quello 2021, con un calo del 4,3 per cento da un anno all’altro).

Le regioni con le abitanti più colpite dall’inizio dell’anno al 7 maggio risultano: Lombardia, Puglia, Emilia-Romagna e Piemonte con 5 vittime ciascuna.

Pubblicato da Redazione

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