Governo Salvini-Renzi: quello che non ci dicono, dietro le quinte si lavora…

Mozione di sfiducia al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede?

“Valuteremo”.

Matteo Renzi prosegue nella sua strategia di logoramento a fuoco lento dell’esecutivo, una strategia fatta di stop and go, di minacce e mezzi passi indietro.

Il trio di fuoco di Italia Viva formato da Maria Elena Boschi, Teresa Bellanova ed Ettore Rosato spara alzo zero sulla prescrizione, attacca e prometto fuoco e fiamme.

Poi l’ex premier, proprio quando Nicola Zingaretti (“Dicevano di essere moderati, sono estremisti: fanno un favore a Salvini”) sbotta e il premier Giuseppe Conte fa trapelare tutto il suo disappunto, si ferma sull’orlo del precipizio.

Un attimo prima di far crollare tutto.

Ma lasciando comunque aperta la strada della mozione di sfiducia che, colpendo il capo-delegazione al governo dei pentastellati, significherebbe quasi sicuramente la fine del Conte II.
Ma perché il leader di Italia Viva alza continuamente la tensione nella maggioranza pur senza rompere?

Nei sondaggi nazionali il nuovo partito dei renziani non si schioda dal 4-4,5% e quindi certo non conviene andare al voto oggi, quello che sta cercando di capire l’ex premier sono i segnali che potrebbero arrivare da Matteo Salvini, Forza Italia e dal Quirinale.

L’ipotesi del governo dei due Matteo resta lì sullo sfondo, tra prese di posizione, ammiccamenti e blande smentite.

Il leader della Lega ha smentito contrapposizioni con Giorgia Meloni postando sui social network in contemporanea un selfie insieme (e felici).
Ma le divisioni tra Lega e Fratelli d’Italia, al di là delle foto su Facebook, restano immutate a partire dalla difficilissima partita per la scelta dei candidate alle Regionali di primavera con il Carroccio che continua a bocciare Raffaele Fitto in Puglia (confermato invece dalla leader di FdI) e con il Capitano che non ha escluso la corsa solitaria in Veneto.

Renzi studia che cosa accade nel Centrodestra, sapendo che Forza Italia sarebbe ben felice di entrare in un esecutivo che eviti la mannaia (per i parlamentari azzurri) del voto anticipato, e cerca di capire fino a che punto le contrapposizioni del fronte sovranista siano reali e destinate ad esplodere.

Il leader di Italia Viva aspetta quindi segnali dal segretario leghista sulla reale possibilità di far nascere, in caso di caduta del Conte II, un governo che, stando ai rumor, sarebbe guidato da Giancarlo Giorgetti e sarebbe appoggiato dai renziani, dalla Lega, da Forza Italia e da una fetta del Movimento 5 Stelle, formata un po’ da chi si oppone all’abbraccio con il Pd voluto da Beppe Grillo e da chi teme di perdere il seggio in Parlamento.
Insomma, tutto si intreccia:  Renzi chiama, Salvini risponderà?

-di Alberto Maggi-fonte: Affaritaliani.it- Martedì, 11 febbraio 2020 – 09:58:00

Pubblicato da Redazione