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Il candidato Consigliere Regionale Avv.Mirco Meozzi ed il suo programma

Abbiamo  incontrato il candidato “Consigliere Regionale” Mirco Meozzi (foto) che così esordisce e risponde alle nostre domande .

 Perché questo ritorno alla politica attiva?

 “Mi hanno chiesto di tornare in gioco e a chi me lo ha chiesto non ho potuto dire di no! Ho compreso che questa volta il ritorno sarebbe stato più complesso o, se vuole, diverso da come lo era 5 anni fa sia per il tipo di competizione elettore che per il possibile incarico ricoperto. Mai prima d’ora avevo partecipato alle elezioni per il Consiglio Regionale”.

-Ci dice il suo motto?

“ Il nostro territorio conta. Riprendiamoci i servizi e difendiamo l’ambiente, il lavoro e la sanità pubblica”.

Leggendo il suo “Programma elettorale, già nella “premessa”,  afferma  giustamente che:

“ Non esistono aree marginali, ma aree marginalizzate da scelte politiche sbagliate e tagli dei servizi”.

Su questo non possiamo che riconoscere quanto sia vero ciò che Lei afferma per le responsabilità in capo a chi ha gestito e amministrato la Regione Toscana sino ad oggi.

 Ecco gli  argomenti che il ‘candidato’ tratta:

-“Ripubblicizzazione del Servizio Idrico”. Cosa non è stato fatto?

È dal 1998, che mi batto anche in seno alle istituzioni, delle quali facevo parte, contro la privatizzazione del servizio idrico. Negli anni successivi, oltre ad essere stato promotore di referendum popolari sia a livello locale che nazionale, che spesso non raggiungevano il quorum di firme per la presentazione, ho intrapreso nei consessi che occupavo azioni politiche volte alla ripubblicizzazione del servizio idrico.

Il tutto trovò sbocco nel referendum “Acqua Pubblica” del 2011, che  vide, oltre ad una straordinaria partecipazione popolare, una chiara e netta volontà da parte dei cittadini di avere un servizio idrico a gestione esclusivamente e totalmente pubblica. Nonostante ciò, come tutti conosciamo, tale esito referendario è stato disatteso da quelle forze politiche di centrosinistra che insieme a quelle di centrodestra non hanno tenuto conto del chiaro e netto volere del popolo”

-Meozzi  quale  soluzione quindi?

“Portare il necessario cambiamento in Regione, conferendo alla vera sinistra la possibilità di amministrarla significa iniziare una seria procedura che porti entro la data di rinnovo della gestione a modificare radicalmente questo stato di cose e a concedere la gestione del servizio ad un soggetto completamente pubblico, magari costituito da tutta la pluralità dei comuni della Provincia di Arezzo, che possano così riacquisire il loro ruolo preminente di gestori del servizio pubblico. Attualmente, infatti, oltre a bollette eccessive abbiamo costi di gestione enormi. A ciò si aggiungono scelte incomprensibili come: l’inserimento in fattura della voce oneri di perequazione, dove chi è diligente e paga regolarmente le fatture deve addossarsi anche le spese di coloro che non pagano”

-Come pensa che possa essere risolta l’emigrazione dei giovani per motivi di lavoro? Quale saranno le politiche da adottare per creare occupazione?

“La nostra Valle negli ultimi anni si sta lentamente, ma sempre di più, spopolando e le nostre aree di confine, tante ce ne sono in Italia,  rischiano di essere definitivamente tagliate fuori da ogni sistema economici. La  crisi emergenziale del Covid ha aggravato la situazione del mercato del lavoro con innalzamento del numero dei disoccupati e di persone che hanno dovuto cessare la propria attività artigianale, commerciale, professionale e altro.

-Le conseguenze peggiori?

“Anche i giovani hanno subito e stanno subendo questa tremenda situazione, costretti a  emigrare dalla loro terra per approdare nei grandi centri d’Italia o addirittura oltreconfine. Dobbiamo porre un rimedio”.

-Come ?

“La Regione dovrà investire risorse finanziarie sulle zone di margine e per creare nuovi posti di lavoro e fornire occupazione, dovrà concentrarsi su tre aree importanti, come:   ambiente, innovazione e servizi. Per fare ciò dovremo adottare un piano strategico e unico a partire dagli enti comunali, sfruttando al meglio le risorse che arriveranno dall’Europa, dallo Stato e dalla Regione,  concentrandoci su quelle progettualità  che dovranno essere idonee a permettere agli abitanti delle zone più marginali di continuare a vivere lì.

La nostra coalizione di sinistra non  parla più ad una classe di lavoratori, ma parla a TUTTI lavoratori indistintamente. Questo ci differenzia dalle altre coalizioni!

Solo facendo squadra e invertendo la rotta della Regione Toscana, ripotenziando i nostri  servizi, le strutture e qualificando le persone e il nostro ambiente saremo in grado di mantenere alta l’esistenza nella nostra Provincia. Solo in questo modo  i giovani non abbandoneranno la propria terra, perché lì potranno trovare lavoro, costruirsi una famiglia e dedicarsi ai propri figli”

-Cosa pensa della gestione dei “Rifiuti”?

“Anche in questo importante tema, inerente i servizi pubblici, aver privatizzato la gestione della raccolta dei rifiuti è stato un grave errore determinato dal Governo della Regione Toscana.

Il primo errore è consistito nella creazione di un ambito sovraprovinciale con l’inserimento di Siena e Grosseto, aree incollegabili e non omogenee tra di loro. Peraltro, tali aree avevano sistemi di raccolta e modelli di gestioni differenti che l’attuale gestore non è riuscito a rendere efficienti e a collegare tra di loro.

Il secondo punto, corollario del primo, è che la politica strategica del gestore doveva essere vincolata più strettamente da una normativa regionale, che imponesse il servizio di raccolta differenziata ad ogni comune aderente. Una politica che avrebbe dovuto favorire il riciclo per tutti a costi più bassi possibili ed impedire la logica delle grandi lobbies e degli interessi privati volta ad incenerire invece di reciclare.

Certo è che se il dibattito attuale verte sulla possibile implementazione dell’inceneritore di San Zeno (foto), al fine di smaltire rifiuti provenienti anche da fuori Regione, di tutto si parla tranne che degli interessi delle comunità locali.

Quanti di noi, per esempio, sono al corrente della gestione della raccolta differenziata e se il rifiuto viene effettivamente recuperato attraverso una seria attività di reciclo?

Valorizzare il sistema circolare di recupero del rifiuto nella raccolta differenziata significa creare aziende e, dunque, nuova occupazione consentendo il recupero delle materie prime derivanti dalla lavorazione del rifiuto.

Solo così avremo una raccolta efficiente, economica e soprattutto rispettosa del nostro ambiente e della nostra salute.

-Invece, cosa è successo?

“Contrariamente, in questi anni, la Regione è andata in tutt’altro senso, aumentando le tariffe e peggiorando il sistema di gestione almeno nella nostra Provincia.

La politica dell’attuale sistema di gestione è da rivedere alla radice, al fine di consentire ai cittadini di implementare la raccolta differenziata una volta dotati di strumenti idonei a compiere ciò”.

-In una intervista Lei ha parlato della Diga di Montedoglio e di Agricoltura. Ci dice cosa pensa della gestione della Diga di Montedoglio?

“La Diga di Montedoglio deve garantire l’approvvigionamento della risorsa idrica uguale per tutti e allo stesso costo.

Chi, come la Valtiberina, subisce l’impatto della presenza dell’invaso nel proprio territorio sopporta e ha sopportato il disagio che esso stesso comporta ai cittadini, a cominciare dal cambiamento climatico: deve avere maggiori benefici dalla distribuzione del servizio e deve possedere la rappresentanza nell’ente di gestione EAUT.

E’ dalla costruzione dell’invaso che la Valtiberina è sempre rimasta fuori dalle scelte di gestione della distribuzione della risorsa idrica. Questo non lo possiamo più permettere, come non possiamo più permettere che l’acqua di Montedoglio arrivi alla vicina Umbria a prezzi più vantaggiosi di quelli previsti per la Regione Toscana”

-I lavori di ripristino della Diga?

“A proposito di infrastrutture è opportuno ricordare, che dopo il crollo del concio della Diga avvenuto il 29 dicembre 2010 siamo ancora in attesa dei lavori di ripristino, che tra l’altro pare siano stati bloccati a pochi giorni dall’inizio”. Ricordiamo che:  sono passati già 10 anni da quel triste evento. In aggiunta nulla è dato sapere per quanto riguarda la sistemazione e il rifacimento dell’alveo del fiume Tevere a valle della diga ( Anche questi lavori promessi dalla Regione Toscana sono caduti, per ora, nel dimenticatoio).

Sulla manutenzione dell’invaso, auspico anche un progetto importante di sviluppo economico, turistico, ambientale e sportivo che mi è sempre stato a cuore: costruire un impianto sportivo nel bacino che possa accogliere gli sportivi appassionati di canottaggio, nuoto, windnsurf, vela e con il collegamento ciclopedonale, penso poi alla mtb, al ciclismo, al podismo e ad ogni altra forma di sport  compatibile con il lago””.

-N.B.-Seguirà altro articolo relativo al “candidato Consigliere”, utile a farlo conoscere ai lettori.

-Redazionale-