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Il politico e la personalità politica

Si definisce politico o personalità politica sia chi detiene una carica negli organismi statali, a livello di governo centrale o ente territoriale, sia gli esponenti degli apparati dei partiti politici con responsabilità di rappresentanza e/coordinamento e/o gestionali della macchina partitica.

Il sostantivo deriva dal termine greco “ πολιτικός (politikós)”, cioè relativo alla πόλις (pólis), la città-stato.

Invece, “la lingua latina non ha (…) un termine corrispondente a «uomo politico»; e non l’ha perché manca la percezione di una specifica virtù, del saper agire in politica, separabile dalle altre virtù necessarie per essere un optimus civis, e soprattutto dall’essere un valoroso combattente”].

Quanto all’uso aggettivale, politico,  ha un significato puramente scientifico, che dovrebbe  essere contrapposto a corrotto,   sinonimo di malgoverno. ]

Il sostantivo ‘’politico’’ “rappresenta di per sé espressione impropria perché tende a mettere nello stesso cesto tutto ciò che ha a che fare col pubblico, accettando a priori l’idea che si tratti di una carriera e non un servizio reso ai cittadini”.

Anche l’utilità ermeneutica della categoria potrebbe essere limitata, coinvolgendo essa attori della vita pubblica, i cui comportamenti possono essere assai diversi: ad esempio, si tende a distinguere il ruolo meramente politico dell’eletto ad un mandato rappresentativo, rispetto al ruolo istituzionale del designato ad un ruolo esecutivo.

In ogni caso, in Italia appartengono a tale categoria coloro che detengono le cariche di Presidente della repubblica, di Parlamentare nazionale (Deputato e Senatore) ed europeo (Europarlamentare), membri del Governo (membri del Consiglio dei Ministri e sottosegretari) gli amministratori regionali, provinciali, comunali e metropolitani, oltre ai vari responsabili nelle varie funzioni e strutture partitiche nelle loro articolazioni.

All’interno di queste categorie non vi è propriamente una gerarchia, ma “c’è stato un tempo in cui chi esercitava la rappresentanza politica, soprattutto a livello legislativo, era portatore della dignità del suo ruolo, con tutto il rispetto e la reputazione che aveva il diritto di esigere. (…)

Era un atteggiamento di rispetto che veniva rivolto ai parlamentari – rappresentazione sublimata del “politico”- riconoscendone due fondamentali dignità: quella della competenza politica e quella del ruolo di rappresentanza”.

-Redazione-