Il voto liquido e disgiunto fa si che ‘nessuno sia re per sempre’ / Avviso ai “politici naviganti”

L’ elettore è mobile, vota senza timore e senza pregiudizi.

Il cittadino sceglie una forza politica per: le consultazioni nazionali,  ed una opposta : per quelle amministrative.

-Nella Prima Repubblica bastava uno spostamento di poche migliaia di voti per far cadere un governo ed a volte anche convocare un congresso anticipato con cambio di segreteria.

Ma allora il sistema italiano si reggeva sulla diarchia inamovibile: la DC e il PCI, con un PSI molto debole e i partiti laici a fare da corollario.

Tutti partiti si rifacevano alle ideologie del 900 e risentivano dei disastri della seconda guerra mondiale e degli equilibri post guerra.

Poi arrivò Craxi e tutto si mise in movimento.

-Però quello che storicamente modificò l‘ immobilismo di anni fu la fine del comunismo sovietico e la caduta del muro di Berlino .

-Esplose poi Mani Pulite con la scomparsa delle vecchie formazioni politiche e la nascita di nuovi partiti.

Siamo alla Seconda Repubblica e alla contrapposizione tra blocchi, centrodestra contro centrosinistra. Prodi contro Berlusconi.

Nella Seconda Repubblica la sconfitta alle Regionali provocò la caduta del governo D ‘ Alema. Oggi il voto è liquido.

Milioni di elettori cambiano partito nel giro di poco tempo.

Il crollo del PD passato dal 40 per cento di Renzi al 22 di Zingaretti, il dissolversi di Forza Italia, il balzo della Lega dal 7 al 17 per arrivare al 34 per cento, il dimezzamento dei voti grillini, ne sono una prova.

L’ elettore è mobile, vota senza timore e senza pregiudizi.

Osa politicamente il voto, da liquido  si fa anche disgiunto.

Il cittadino sceglie una forza politica per le consultazioni nazionali ed una opposta per quelle amministrative.

Fa quindi scelte più che consapevoli, “mirate”.

Cambia rapidamente lo scenario e il marketing politico: “Nessuno è  re per sempre”.

-Fonte: Pensa libero-Quotidiano on-line indipendente-

Pubblicato da Redazione