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danni | il Fendente

Entro il 18 GENNAIO 2014 tempo utile per presentare la segnalazione dei danni subiti

s.sepolcroImprese e privati che non hanno ancora presentato la segnalazione per eventuali danni subiti a causa delle forti piogge dello scorso 21 ottobre lo potranno fare entro il prossimo 18 gennaio 2014 facendo pervenire compilato per quella data il modulo pubblicato sul sito del Comune di Sansepolcro. (altro…)

Anghiari: Danni causati dalle condizioni meteo avverse / Il Comune ricorda come segnalarli

aerea vedutaComunicato stampa del Comune di Anghiari.

Il Comune di Anghiari, tramite l’ Assessorato Lavori Pubblici rende noto ai cittadini che presso l’Ufficio Tecnico comunale, sono ancora disponibili le schede predisposte dalla Regione Toscana (altro…)

Sansepolcro: attivata la procedura accertamento danni eventi piovosi del 21 ottobre 2013

Sansepolcro-GonfaloneSansepolcro –  Per i  cittadini interessati che a seguito degli eventi piovosi del 21.10.2013, la Regione Toscana, con Decreto del Presidente n. 169 del 22.10.2013, ha dichiarato lo stato di emergenza regionale, pertanto la Regione Toscana ha attivato la procedura di accertamento danni di cui al DPGR n. 24/R/2008. 

Coloro che avessero subito danni durante gli eventi suddetti, potranno inviare le apposite schede di segnalazione disponibili nel sito istituzionale del Comune di Sansepolcro o contattare l’Ufficio Manutenzione. (altro…)

L’assurda vicenda di un artigiano valtiberino “mai risarcito” dei danni subiti

piena 121111 016Questa è l’assurda e triste vicenda di un artigiano locale che per l’incuria e le gravi responsabilità altrui è da mesi ridotto sul lastrico.

Sansepolcro – La sua storia inizia il 29 dicembre 2010, quando una parte della paratia del muro dell’invaso di Montedoglio crollò, riversando una mole impressionante d’acqua nel fiume Tevere che, in molti punti del suo letto, esondò.

Enio Becci che vive e lavora in località Mezzatorre nella frazione Trebbio, da quel giorno ha visto andare in rovina il lavoro di una vita (è restauratore artigiano dal 1990 e al Trebbio ha casa e officina) costretto a rimboccarsi le maniche per poter andare avanti.

Nella notte del 29 dicembre 2010 il suo laboratorio fu allagato da oltre 70 centimetri d’acqua, i suoi macchinari e le strutture murarie furono gravemente danneggiate, ed i materiali di recupero mai più utilizzabili.

Da allora per l’uomo è iniziato un lungo e doloroso calvario, fatto di perizie, carte bollate, raccomandate, innumerevoli richieste di risarcimento danni a più entità coinvolte a cui però nessuno, in oltre due anni, ha mai dato una risposta.

Ma i guai non sono finiti. Infatti, ai primi gravi danni (commisurati in una cifra che si aggirerebbe sulla 50mila euro e tutti opportunamente documentati) si è aggiunto l’evento imprevisto (le forti pioggie del 12 novembre 2012) che hanno fatto esondare di nuovo il fiume Tevere, allagando nuovamente e seriamente la sua officina (danni questa volta quantificabili in circa 10 mila euro, oltre altri non quantificabili).

piena 121111 010C’è da precisare che, in quell’occasione, alle ripetute pioggie si sommarono altri fattori già esistenti, come la situazione di incuria degli argini del Tevere e quella dei fossi e dei ruscelli, dall’uomo pià volte denunciata.

Da due anni la mia vita è stata stravolta –  dice l’artigiano amareggiato, che ha deciso di intervenire dopo la recente notizia che la paratia della diga verrà forse ricostruita grazie ad un’intesa tra Eaut nuovo ente gestore, e Impregilo, società costruttrice – ho dovuto iniziare, ed è la seconda volta,  tutto da capo: cercare di rimettere a posto i vecchi macchinari, risistemare i locali, togliendo altri soldi di tasca. Ma la situazione ora è completamente cambiata; prima del 2010 c’era lavoro mentre oggi invece ce né molto di meno, ed il mio lavoro è l’unica fonte di sostentamento per la mia famiglia”.

L’artigiano, nelle settimane scorse, ha chiesto all’Amministrazione comunale di venir esonerato dal pagare l’IMU; il comune gli ha però comunicato che va pagato tranne “nel caso in cui il fabbricato risulti essere inagibile e di fatto non utilizzato” nel qual caso l’imposta è ridotta del 50%.

“Vorrei pagare ma non lo trovo giusto perchè nessuno mi ha risarcito ancora. Perchè l’importo non mi viene detratto da quello che mi devono? Perchè nessuno ci risponde?”.

L’unico incontro avuto mi è stato concesso solo un paio di giorni dopo la seconda esondazione nel novembre 2012 quando ad un tavolo di trattative i responsabili Eaut – dice Becci – riferivano di avere le mani legate, perchè la magistratura non aveva ancora stabilito di chi era la responsabilità. Una cosa assurda e incomprensibile”.

L’artigiano non è l’unico che ha inoltrato richiesta di risarcimento danni dopo l’incidente del 2010: assieme a lui, altri due cittadini di Sansepolcro (un coltivatore diretto per alcune centinaia di migliaia di euro e un collezionista di auto d’epoca).

“Va benissimo ricostruire il muro e ripristinare la sicurezza dell’invaso – è l’appello di Becci – ma pretendiamo come onesti lavoratori che ci vengano risarciti i danni subiti, e ci sia data la possibilità di continuare a lavorare”.

Ci auguriamo davvero che non si debba aspettare ancora un altro paio d’anni per una minima risposta. –Monia Mariani-