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L’Aquila | il Fendente

‘Accendi la tua luce per abbracciare a distanza’

Domani  6 aprile ricorre l’11esimo anniversario del terremoto che ha devastato L’Aquila e diversi altri Comuni limitrofi.

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Nel decennale del terremoto dell’Aquila / Ricostruzione ancora a metà

Cialente, la notte del 2009 e la lezione mancata

‘In Italia niente prevenzione. La città? Oggi è ferma’

All’inizio del 2009 all’Aquila era in atto uno sciame sismico che durava da mesi, con oltre 254 scosse fino ad aprile.

Il 30 marzo vi fu la famosa riunione della Commissione Grandi Rischi perché la situazione era allarmante. (altro…)

Il bilancio nel decennale dal tragico terremoto / L’Aquila, una ricostruzione ancora a metà

Tornano candidi palazzi e Chiese, ma le scuole non sono ricostruite e nel centro manca la vita vera.

Tanto è stato fatto, molto resta da fare 

A dieci anni dal 6 aprile 2009 la ricostruzione materiale dell’Aquila, faticosamente, procede. A stentare è il ritorno alla vita vera.

Tornano a splendere chiese e palazzi, i gioielli della città di Federico II.

Le periferie sono completate da anni, la ricostruzione privata del centro storico è in fase avanzata, anche se ancora manca tanto.

La vera ombra riguarda la ricostruzione pubblica, praticamente al palo, e in particolare quella delle scuole: (altro…)

L’Aquila, arriva il ‘dossier’ di Bruxelles : “Sprechi e infiltrazioni mafiose”

b6c8ede2e6Un danese ha perlustrato l’Abruzzo del dopo terremoto per tre anni, ha visitato una spettrale città chiamata L’Aquila, poi ha steso un report che è diventato un documento d’accusa contro la ricostruzione. Tutto esasperatamente costoso. E per di più tutto fatto in nome della legge (altro…)

L’Aquila quattro anni dopo. Oltre 22 mila cittadini fuori dalle loro case

terremoto-l-aquila6 Aprile di quattro anni fa, alle 3.32 della notte L’Aquila tremava

L’Aquila Il devastante terremoto uccise 309 persone, ,olte delle quali giovani studenti, anche stranieri. Tutte le vittime sono state ricordata, in un silenzio surreale, nella fiaccolata della Memoria. In 12 mila hanno voluto ricordare, anche, una città distrutta e che ancora stenta a ripartire. Un quarto anniversario che per il sindaco del capoluogo abruzzese Massimo Cialente, “è quello più brutto perché si è persa la speranza”. Dopo la fiaccolata, che ha dato tregua alla rabbia e alle polemiche che l’hanno preceduta, la Messa Solenne officiata dall’arcivescovo dell’Aquila, Giuseppe Molinari, ma prima la lettura dei 309 nomi delle vittime.

Quindi la Veglia e alle 3.32, l’ora della drammatica scossa i 309 rintocchi.

Il sindaco (allora come oggi) del capoluogo, Massimo Cialente, di fronte al mancato decollo della ricostruzione dice a Radio24: “Se io ora non ho i soldi per ricostruire, nel 2016 non ci saranno neanche 40mila abitanti, qui resteranno solo vecchi e dipendenti pubblici. Nell’ultimo anno se ne sono andate seimila persone”. Se ne vanno soprattutto i giovani, le coppie, i professionisti. Sono sempre di meno i residenti all’Aquila, a quattro anni dal terremoto. E all’abbandono della città si unisce alla diffusione di alcol tra i giovani e l’aumento della depressione. “Ora la città sta mollando, vivere qui è impossibile, ora sto peggio di due anni fa” ha raccontato ancora il primo cittadino che ha detto di “essere in credito col Governo. Si sono preoccupati più dell’Emilia, che di noi: la mancanza di una tassa di scopo è stato il peccato capitale”.
La ricostruzione dell’Aquila “e’ una questione nazionale, cosi’ come il Paese non puo’ restare insensibile a quello che rappresenta l’Aquila per la nazione. Questa ferita la dobbiamo assolutamente risanare”. Sono dure le parole del presidente del Senato, Pietro Grasso nel corso della sua visita nel centro storico della cità, ancora in zona rossa dove prima del 6 aprile di quattro anni fa risiedevano 10mila persone e c’erano mille attivita’ commerciali. Parlando poi delle polemiche, Grasso ha osservato che “vengono fuori dalla voglia di andare avanti, spesso dall’indignazione, dalla rabbia che ancora in quattro anni siamo al punto di partenza per una ricostruzione non di emergenza ma di ricostruzione ordinaria. Ci sono voluti quattro anni per avere questa ordinarieta’ e adesso finalmente si può partire, siamo fuori dell’emergenza che e’ durata un po’ tanto”.-( da Affaritaliani.it)-