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Tanti nomi per il dopo Mattarella

Tutti elogiano Draghi, tutti dichiarano di stare con lui, malgrado i distinguo politic, ma nessuno vuole nominarlo Presidente della Repubblica.

Sono terrorizzati sicuramente dalla sua autorevolezza e dalla sua capacità istituzionale e dei suoi invidiabili rapporti internazionali che lo hanno reso leader in Europa e non solo.

Infatti, se venisse nominato nel 2022 alla carica più alta dello stato, il suo governo entro pochi giorni imploderebbe lasciando il paese senza guida.

Draghi è l’unico collante, ad oggi, che tiene insieme questa strana maggioranza di unità nazionale. E nel momento in cui non ci fosse più un governo, anche i partiti rischierebbero una grave crisi se non, per alcuni, addirittura il dissolvimento.

Ed allora si lavora sottotraccia e nelle stanze segrete per trovare il nome giusto che possa ottenere il consenso della camera e del senato.

Al di là delle dichiarazioni di facciata di Salvini che indica Berlusconi come candidato del centro-destra, pur sapendo che la cosa è assolutamente impraticabile, i nomi veri che si fanno sono ben altri.

Oggi il più forte sembra Walter Veltroni (foto), sostenuto dall’accoppiata PD e M5S, ma soprattutto da molti poteri economici e di quotidiani e televisioni. E in silenzio l’astuto Veltroni, che non si è ritirato in Africa, ci sta alacremente lavorando.

L’altro nome forte, e sarebbe una novità assoluta, è quello dell’attuale Ministro della Giustizia, Marta Cartabia. Sarebbe la prima donna a ricoprire la carica di Presidente della Repubblica.

Ma vi è un’altra donna che potrebbe essere candidata, è l’attuale Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. La Casellati sarebbe il vero candidato del centro-destra. Poi una piccola pattuglia del M5S gradirebbe Piercamillo Davigo ma questa è una posizione di estrema minoranza. Se si arrivasse ad uno scontro forte in aula, come al solito, potrebbe emergere un nome di equilibrio. Il vecchio democristiano eletto nelle liste del PD, Pierferdinando Casini, con grande esperienza istituzionale alle spalle da Ministro e da Presidente del Parlamento, potrebbe essere la persona giusta.

Qualcuno pensa anche a rinnovare per un tempo limitato Mattarella per poi nominare Draghi, dopo che l’attuale Presidente del Consiglio avesse portato a termine le riforme su cui sta lavorando a partire dal PNRR.

La partita è ancora lunga e gli sgambetti ed i tranelli saranno all’ordine del giorno. In questa fase è molto silenzioso Matteo Renzi che invece, con il suo gruppo di deputati e senatori, potrebbe diventare determinante per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.

  • da art. di Roberto Caputo-fonte: Pensalibero
  • pubblicato da Redazione