Vittorio Sgarbi ex-parlamentare degli azzurri : “Basta ipocrisie, pagate i politici”

 Una intervista di Rosalba Carbutti al prof. Sgarbi;

Pensioni-doro-Sgarbi“Diecimila euro al mese non sono troppi se lavori. Rubi se non fai nulla”

«Il dimezzamento dello stipendio dei parlamentari? Solita demagogia, smettiamola».

Vittorio Sgarbi, già esponente di primo piano degli azzurri ed ex parlamentare, si distingue (vds. foto a sx., ha un bella faccia Ndr.-).

I costi della politica non sono troppo alti?
«Macché. Certo se fai un lavoro sedentario, casa-ufficio, ufficio-casa, ti bastano 3mila euro. Ma se ti muovi, fai politica sul territorio, ti servono i soldi per i manifesti, per la benzina ecc…».

D’accordo, ma un parlamentare che guadagna 10-11mila euro netti al mese tra indennità e diaria non le pare troppo?
«No. Io li ho sempre spesi tutti. In benzina, poi, parliamo di milioni di lire. Perché se fai il parlamentare non usi i mezzi dello Stato, ma la tua auto. Dico la verità: facendo il deputato non mi sono mai accorto di diventare ricco… Se ho fatto qualche soldo devo ringraziare la tv, non certo la politica».

I grillini propongono uno stipendio di 5mila euro.
«La dimostrazione che la proposta sia sbagliata è proprio il caso del loro leader in pectore Luigi Di Maio. Per fare politica servono i soldi. E guardando i conti di Di Maio si capisce chiaramente: non aveva abbastanza soldi da restituire perché li ha spesi. E non per metterseli in tasca o per fare il furbo: li ha utilizzati per manifestazioni politiche».

C’è chi, però, ne ha approfittato.
«Se usi 10-11mila euro in modo corretto che male c’è? Su Di Maio, ad esempio, sono certo: non li ha certo usati per andare a donne».

Lo sa che lo stipendio medio, fuori da Montecitorio e Palazzo Madama, è di 1.500 euro?
«E quindi? Un parlamentare spreca se è inattivo. Ed è per colpa di questi qua che stanno fermi immobili, seduti sulla poltrona e basta, che vogliono tagliare indennità, diarie e stipendi a tutti».

Insomma, un’ingiustizia?
«È da quando sono entrato in Parlamento, nel 1992, che si mette in croce la cosiddetta casta. Ma è soltanto ipocrisia».

Qualche taglio è stato fatto…
«Sì, certo. Si finge di risparmiare per poi non tagliare praticamente niente».

Anche la riduzione dei senatori e l’eliminazione delle loro indennità, così come prescrive la riforma costituzionale voluta da Matteo Renzi non serve a nulla?
«Il punto è un altro. Se un politico è bravo, a qualcuno importa qualcosa di quanto guadagna?».

È una questione di merito, quindi?
«Anche. Se guadagni diecimila euro al mese e non fai nulla allora rubi. Ma basta che muovi un piede e il denaro per dormire in hotel, mangiare, spostarti, organizzare una manifestazione è un’utilità, non un furto».

Fosse per lei, niente spending review…
«Quando facevo l’assessore a Milano Matteo Salvini diceva che si doveva rinunciare all’auto e andare in tram. Sa che cosa gli ho risposto? Ma vaffa…».

-di Rosalba Carbutti – Quotidiano Net del 20 ottobre 2016-

Pubblicato da Redazione