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Foibe, Mattarella: “Ingiustificabile silenzio su orrore”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed il “Giorno del Ricordo delle Vittime delle foibe” 

“La guerra fredda, con le sue durissime contrapposizioni ideologiche e militari, fece prevalere, in quegli anni, la real-politik.

L’Occidente fini’ per guardare con un certo favore al regime del maresciallo Tito, considerato come un contenimento alla aggressivita’ della Russia sovietica.

Per una serie di coincidenti circostanze, interne ed esterne, sugli orrori commessi contro gli italiani istriani, dalmati e fiumani cadde una ingiustificabile cortina di silenzio, aumentando le sofferenze degli esuli, cui veniva cosi’ precluso perfino il conforto della memoria”.

Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando al Quirinale alla cerimonia del Giorno del ricordo delle vittime delle foibe.

“Solo dopo la caduta del muro di Berlino, il piu’ vistoso, ma purtroppo non l’unico simbolo della divisione europea – ha proseguito – una paziente e coraggiosa opera di ricerca storiografica, non senza vani e inaccettabili tentativi di delegittimazione, ha fatto piena luce sulla tragedia delle foibe e del successivo esodo, restituendo questa pagina strappata alla storia e all’identita’ della nazione”. (AGI) Sim

-Fonte: Affaritaliani.it di Sabato, 9 febbraio 2019 – 14:45:00-

 «Il Giorno del Ricordo è stato istituito dal Parlamento per ricordare una pagina angosciosa che ha vissuto il nostro Paese nel Novecento. Una tragedia provocata da una pianificata volontà di epurazione su base etnica e nazionalistica.

Le foibe, con il loro carico di morte, di crudeltà inaudite, di violenza ingiustificata e ingiustificabile, sono il simbolo tragico di un capitolo di storia, ancora poco conosciuto e talvolta addirittura incompreso, che racconta la grande sofferenza delle popolazioni istriane, fiumane, dalmate e giuliane.

Alla durissima occupazione nazi-fascista di queste terre, nelle quali un tempo convivevano popoli, culture, religioni diverse, seguì la violenza del comunismo Titino, che scatenò su italiani inermi la rappresaglia, per un tempo molto lungo: dal 1943 al 1945.

Anche le foibe e l’esodo forzato furono il frutto avvelenato del nazionalismo esasperato e della ideologia totalitaria che hanno caratterizzato molti decenni nel secolo scorso.

I danni del nazionalismo estremista, dell’odio etnico, razziale e religioso si sono perpetuati, anche in anni a noi molto più vicini, nei Balcani, generando guerre fratricide, stragi e violenze disumane.

Le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati non possono essere dimenticate, sminuite o rimosse.

Inginocchiamoci nel giorno del Ricordo, in Loro memoria, ricordando che:

-in ogni guerra nascono dei “criminali” che commettono simili crudeltà, e “criminali” al pari dei nazifascisti o staliniani sono coloro che hanno attuato il massacro delle ‘foibe’: “il comunismo Titino”.

Le “Foibe” fanno parte, a pieno titolo, della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile, che ci ammonisce sui gravissimi rischi del nazionalismo estremo, dell’odio etnico, della violenza ideologica eretta a sistema».

-Redazione-