Anghiari: “urgente” per il Sindaco e l’Assessore al Sociale, da due “cittadini” che chiedono “aiuto”

slide_13-Anghiari comunità e partecipazione: “”Crediamo che la nostra comunità abbia una rete straordinaria di cittadini, imprese e associazioni che la politica locale ha il compito di favorire e sostenere attraverso una partecipazione sempre più ampia. Anghiari siamo tutti noi! Uomini, donne, giovani, anziani, che grazie alla loro passione permettono al nostro paese di essere una città accogliente. Una città per tutti! E’ grazie alla nostra Comunità che riusciamo ad aiutare tante famiglie in difficoltà. E’ grazie ai volontari delle nostre associazioni che Anghiari è viva. E’ stando insieme e creando nuovi spazi di partecipazione che vogliamo continuare a condividere le gioie e ad affrontare i momenti difficili””.Quanto sopra un “punto” sicuramente significativo  inserito nel programma della Lista Civica “LiberaMente” risultata vincitrice alle ultime amministrative di Anghiari.

Programma che, questa Redazione, ha riproposto ai cittadini-lettori, in tre puntate, onde dar modo di avere una più attenta lettura.

Ecco che, già  alla seconda puntata del giorno 15 ottobre, fa seguito nella stessa giornata, alle ore 19.01 il seguente ‘drammatico’ commento:

“”Ormai ho un età che le illusioni non esistono più;  possono passare 100 come mille giorni,  però mi dispiace nel vedere mio figlio disoccupato da vari mesi idem la sua compagna che non ricevono nè disoccupazione e nè sussidi di alcun tipo e devono pagare affitto, luce, gas, acqua, immondizia e vedere tanta indifferenza da chi si dichiarava “il padre di tutti”.
So che hanno chiesto vari incontri sia con il sindaco che con il vice sindaco ‘con risultato zero’, per loro sarebbero già morti di fame, questa è la verità e, purtroppo,  da ora in avanti anch’io non posso più sopportare tali oneri e quindi aiutarli.
Sono molto preoccupato spero che qualcuno si rilegga le parole che ha speso quando si è insediato.
Scusatemi un padre disperato””

Sicuri di fare cosa giusta, tenendo fede alla nostra linea giornalistica tesa a combattere le ingiustizie ed essere di aiuto al cittadino in difficoltà ci siamo recati dall’autore del commento.

Per ora ne omettiamo il nome, ma gli amministratori con cui hanno parlato si pensa che si ricordino ugualmente chi sono.

Oltre ad avere avuto la conferma di quanto ha scritto, abbiamo scoperto anche che:  la compagna (di anni 30) di quel figlio (di anni 36), ambedue oggetto del commento, dal 30.06.2010 la Commissione Medica per l’accertamento dell’invalidità civile, riconosce l’interessata : Invalida civile con riduzione permanente del 70%.

Come sappiamo le pubbliche amministrazioni possono assumere esclusivamente a mezzo di pubblico concorso.

Questa regola però viene meno con riferimento agli invalidi e alle categorie protette: in questi casi, infatti, le assunzioni obbligatorie avvengono per chiamata numerica degli iscritti nelle liste di collocamento, previa verifica della compatibilità della invalidità con le mansioni da svolgere.
Ovviamente la persona con handicap può partecipare ai concorsi banditi dalla pubblica amministrazione ed ha diritto di richiedere ed ottenere l’uso degli ausili necessari e i tempi aggiuntivi eventualmente necessari in relazione allo specifico handicap.

A tal fine i bandi di concorso prevedono speciali modalità di svolgimento delle prove di esame per consentire ai soggetti suddetti di concorrere in effettive condizioni di parità con gli altri.
Infine, si ricorda che al fine di verificare la corretta ed uniforme applicazione della legge, le amministrazioni pubbliche, chiamate a dare attuazione alle disposizioni in materia di collocamento obbligatorio, sono tenute a comunicare, entro il 31 dicembre di ogni anno al Dipartimento della funzione pubblica, l’elenco del personale disabile collocato nel proprio organico e le assunzioni relative effettuate nell’anno e previste nell’ambito della programmazione triennale dei fabbisogni.

La legge obbliga ad assumere una determinata quota di lavoratori iscritti alle categorie protette. Con questa legge lo Stato italiano ha voluto promuovere l’inserimento nel mondo lavorativo delle persone disabili e delle altre persone a cui la legge riconosce una condizione di svantaggio (es. cechi e sordi, invalidi di guerra, orfani ecc.).

Per poter accedere all’assunzione obbligatoria, la persona deve essere disoccupata e deve rientrare tra le categorie protette previste dalla legge oppure deve avere una percentuale di invalidità superiore al 45%, unitamente a una certificazione che attesti e descriva le capacità residue al lavoro che viene rilasciata da una apposita commissione istituita nelle ASL.

Sperando ancora, lo ripetiamo, che gli amministratori cui fa riferimento il commento, si ricordino dei colloqui avuti, e sappiano rispondere almeno spiegando loro il cammino da usare per trovarsi un posto di lavoro secondo cosa dice la Legge.

Se non lo faranno, questa Redazione si recherà dagli amministratori per ricordare loro il caso, corredati da documenti, nell’eventualità che se ne siano dimenticati.

-Redazione-