Anghiari, dopo 60 anni risorge una coltura senza l’uso dei fitofarmaci

Ieri 5 settembre 2017, data storica  nelle Valle del Sovara (foto).

“Prima raccolta” – a distanza di 60 anni – di semi di canapa: Coltura senza fitofarmaci e la terra si rallegra

Utilizzi della canapa – La storia dell’utilizzo della canapa affonda le proprie origini sin dall’antichità, con prove di utilizzo da almeno 5 mila anni.

La canapa veniva utilizzata in molti modi, sia nella navigazione per la produzione di vele e funi, sia come fibra tessile, sia come alimento del bestiame e per lo scopo ricreativo.

Negli Usa, il grande imprenditore Henry Ford  ideò nei primi anni del 20° secolo un auto alimentata totalmente a canapa.

Durante gli inizi del secolo scorso, ben 45.000 ettari erano coltivati a canapa nella sola Italia.

Tuttavia, nonostante il forte utilizzo, iniziò la lotta alla canapa con la legge americana del 1937 che prese piede nel resto del mondo negli anni successivi.

In questi ultimi anni, grazie anche ad un’opinione pubblica sempre più informata, i vecchi utilizzi stanno ritornando di uso comune.

-Il più importante è quello tessile, infatti grazie alla fibra è possibile fabbricare tessuti di ottima qualità con un impatto ambientale minore rispetto al cotone.

Attualmente, può essere lavorata in modo da renderla sottile quanto si desidera, e quindi può essere utilizzata come valida alternativa alle fibre sintetiche.

-Un altro uso molto importante sono i semi e l’olio ricavato da essi. I semi hanno un forte valore nutritivo, come l’olio, che può essere utilizzato anche per scopi industriali.

Dalla parte legnosa della canapa, è possibile ricavare della carta di ottima qualità, utilissima per contrastare il fenomeno della deforestazione.

Rispetto alla carta da albero, la cellulosa della canapa è molto più abbondante e facile da estrarre.

Grazie alla canapa inoltre, è possibile ricavare materiali da costruzione e oli combustibili.

In questi ultimi anni inoltre, la ricerca medica scientifica sta scoprendo immensi benefici nell’utilizzo della “cannabis” in certe patologie.

Purtroppo gli interessi delle lobby del petrolio, hanno superato i benefici reali della coltivazione della canapa.

La lotta alla canapa diventò infatti un cavallo di battaglia contro le potenti lobby del petrolio, infatti si pensa che il divieto venne stabilito per difendere la nascente industria del petrolio dell’epoca.

Ora, dopo anni di distruzione ambientale, ci auguriamo che venga presto ristabilita giustizia e si favorisca la coltivazione di questa favolosa pianta dai mille utilizzi.

E’ possibile coltivare la canapa?

Con la scusante del contenuto in THC, venne applicato un divieto pressoché assoluto nella coltivazione nella maggior parte delle nazioni occidentali  partire dal dopoguerra.

Secoli di tradizioni, vennero spazzate via da un’ideologia che ha portato più danni che benefici.

Il divieto di coltivazione della canapa con alti contenuti di THC, se non in casi del tutto straordinari, è ancora in vigore nella maggior parte degli stati occidentali.

Ufficialmente, la coltivazione in Italia della canapa industriale non è mai stata illegale,  ma per via della confusione legislativa, vennero distrutte immense coltivazioni di canapa e di fatto la produzione crollò, soprattutto negli anni 70 e 80.

La situazione di incertezza si è protratta fino al 1997, quando finalmente la Circolare 2 dicembre 1997, n.734  mise chiarezza nel quadro legislativo.

La normativa venne poi ripresa e allargata con la circolare dell’ 8 Maggio 2002  e un’altra sul commercio del 2009.

I regolamenti europei 953 del 2006 e 507 del 2008 hanno completato la normativa a livello europeo.

Quindi, dal  2015, è possibile coltivare canapa destinata all’uso industriale seguendo le seguenti procedure:

  • Acquistare sementi certificati dall’Unione Europea con contenuto in THC certificato inferiore allo 0,2%;
  • Comunicare la semina alle forze dell’ordine tramite modulo specifico
  • -Pubblicato da Redazione-