Appello del Comitato Valtiberina per il NO alle modifiche costituzionali: domenica 4 dicembre andate a votare e votate NO alla riforma

Riceviamo e pubblichiamo:

comitato noEsprimiamo la nostra netta contrarietà riguardo la riforma costituzionale approvata e sottoposta a referendum e invitando quanti più Cittadini a fare lo stesso per i seguenti motivi:

La Costituzione non è una legge come le altre, non a caso viene detta la legge delle leggi; è l’atto fondativo e unificante di un popolo, è la prima fonte del diritto, cui ogni altra norma  dovrebbe adeguarsi. Per questo, non dovrebbe essere proposta ed approvata da una sola parte politica, che oggi potrà essere di un colore e domani di un altro; la Costituzione ed ogni modifica ad essa dovrebbero essere quanto più possibile partecipate e condivise. Il testo della riforma è stato invece approvato soltanto da una parte, anziché come frutto di un consenso maturato fra tutte le forze politiche, con la conseguenza che si è creata una grave spaccatura nel Paese ed il rischio che metà degli Italiani non si riconosceranno nella nuova Costituzione.

Con la riforma, viene stravolta la stessa idea di democrazia rappresentativa: avremmo una Camera dei Deputati composta per lo più di nominati dai capi partito ( con una maggioranza schiacciante di seggi attribuiti a quel partito che anche con il 20/25%  per cento avesse vinto al ballottaggio), che  darebbe la fiducia ad un Governo, privo di  effettivi contropoteri; ed un Senato composto da senatori part-time, sindaci e consiglieri regionali, non eletti direttamente dai cittadini, ma nelle segrete stanze dai loro sodali di partito, ai quali – pur non essendo eletti –  vengono anche attribuite funzioni in materia di riforme costituzionali, e riconosciuta l’immunità parlamentare.

Non ci sarà una reale diminuzione dei costi della politica. L’apparato del Senato rimarrà intatto con i suoi costi (circa 500 milioni di Euro all’anno; inoltre la riforma NON riguarda le Regioni a statuto speciale – Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Trentino e Fiuli Venezia Giulia- veri centri di spesa, che potranno addirittura rifiutare di dare il loro assenso a nuove riforme che le dovessero riguardare.

La riforma promuove di fatto una visione accentratrice e verticistica del potere, visto ormai come esclusiva prerogativa del governo in carica, senza garantire – come invece fa la Costituzione in vigore – l’equilibrio fra i poteri costituzionali, in quanto gli organi di controllo saranno di fatto controllati da chi vince le elezioni, producendo di fatto una mancanza di controllo; tutto ciò, in combinazione con la legge elettorale, andrà a diminuire la partecipazione e la possibilità per i Cittadini di poter dire la loro, riguardo le scelte dell’esecutivo.

In sostanza questa riforma non produce semplificazione, il bicameralismo non viene superato ed aumentano i possibili conflitti di competenze tra le due camere; il Senato, oltre a non essere elettivo, sarà “liquido”, perché i suoi componenti, sindaci e consiglieri comunali, resterranno in carica solo per la durata del loro mandato originario, con la conseguenza che tale durata potrà essere diversa a seconda delle regioni e dei comuni;

Prima che da politici e da forze partitiche, il No al referendum è promosso e sostenuto dai più grandi costituzionalisti italiani, appartenenti alle più diverse culture politiche. Un motivo ci sarà…

Per tutti i motivi esposti, pur essendo convinti dell’opportunità di interventi riformatori che investano l’attuale bicameralismo, nonché i costi della politica e i rapporti fra Stato e Regioni, l’orientamento che esprimiamo è contrario, nel merito e nel metodo, a questo testo di riforma.

Evitiamo di cadere nella propaganda di un governo che, invece di farsi garante imparziale – come dovrebbe – della consultazione popolare, spostando in avanti la data del referendum che era previsto per il 2 ottobre, cerca in tutti i modi di ottenere la maggioranza dei consensi,  anche attraverso regalie, bonus e spot elettorali.

-Il Comitato per il “NO”-

Danilo Bianchi, Leonardo Magnani, Andrea Franceschetti, Desara Muriqi, Giacomo Moretti, Loretto Ricci, Luca Gabrielli, Arman Palazzeschi, Antonia Canosci, Emanuele Calchetti, Silvia Gradi, Leonardo Ponziani, Marcello Rossi, Marco Rossi, Mirco Meozzi, Egildo Magrini, Dario Mari, Sandro Ponziani, Niccolò Tosato, Paolo Leonessi, Miriam Pellegrini.-

Pubblicato da Redazione