Bonafede salvo al Senato, Salvini: “Il voto di Renzi non è gratis”

Meloni: “Ipocrisia M5S non stupisce più”

Sicuramente il voto di Renzi oggi non è stato gratis. Ma quando c’è di mezzo la vita degli italiani non penso a squallidi calcoli politici“.

Con queste parole il segretario della Lega Matteo Salvini risponde alla domanda di Affaritaliani.it se il voto contro le mozioni di sfiducia al ministro Bonafede in Senato avrà delle contropartite politiche a favore di Italia Viva.

Se escono di galera 500 mafiosi, causa di  morti o feriti in un Paese normale un ministro come Bonafede si dimette. Non mi interessano i calcoli politici alla Renzi, se una cosa è giusta la faccio”, afferma il leader leghista parlando del governo. Rivolte e uscite di massa di delinquenti, se non basta questo per mettere in discussione un ministro non so davvero che cosa debba accadere ancora. Qualcuno come il Pd e Renzi, invece, pensa alle poltrone e non fa un buon servizio al Paese”.

Secondo la leader di Fdi Giorgia Meloni:

– “Alfonso Bonafede nel gennaio del 2016 affermava che le dimissioni andavano date anche in caso di semplici sospetti. Cosa aspetta allora ad andare a casa? Ormai non ci stupisce piu’ l’ipocrisia degli esponenti pentastellati. Ci dispiace solamente per tutti quegli italiani rimasti delusi dalle loro false promesse. Fratelli d’Italia e’ al fianco di tutti i cittadini onesti che vogliono essere rappresentati dignitosamente”.

Per il deputato e Responsabile Giustizia del Pd, Walter Verini, interpellato dall’AGI sul voto alle due mozioni di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, entrambe respinte dall’Aula del Senato, così risponde:

– “Devo dire che non ci aspettavamo un risultato diverso. Era una iniziativa legittima ma strumentale, tesa a colpire non solo un ministro, ma l’intero governo. Nel merito, poi, le mozioni di sfiducia – fra loro diverse – hanno avuto come causa scatenante la polemica del magistrato Di Matteo contro Bonafede. Una polemica singolare che ha provocato allusioni e accuse del tutto spazzate via dai fatti”.

Dopo il voto, tuttavia, i dem si aspettano dei passi in avanti: “Ora si deve aprire una nuova fase della giustizia italiana, di cambiamento e di autentica riforma, per farla finita con gli ‘opposti estremismi’ del ‘populismo giustizialista’ e del ‘garantismo usa e getta’. La ricostruzione, su nuove basi, del Paese richiede anche una ricostruzione di una giustizia efficace, efficiente, rapida, che rispetti garanzie e diritti“, conclude Verini.

Da Affaritaliani.it di  Mercoledì, 20 maggio 2020 –