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Cambiano le regole sulla responsabilità civile dei magistrati ed “è giusto” presidente Sabelli
“La riforma sulla responsabilità civile dei magistrati è stata presentata come una legge che tutelerà meglio i cittadini, purtroppo non è così“, ha dichiarato il presidente dell’Anm Rodolfo Sabelli.
In base alla nuova normativa, che riforma la legge Vassalli del 1988, si amplia la possibilità per il cittadino di fare ricorso in maniera indiretta, citando lo Stato che può rivalersi nei confronti del giudice.
“Il vero tema della riforma è il riequilibrio dei rapporti tra politica e magistratura. Il tema della responsabilità civile dei magistrati è essenzialmente politico”, ha spiegato Sabelli.
Alla conferenza stampa a Roma, l’associazione nazionale magistrati ha così presentato un decalago della Buona Giustizia. “E allora diciamo alla politica: noi vi indichiamo il decalogo della buona giustizia: vi indichiamo 10 punti semplici e chiari che potrebbero veramente cambiare la giustizia di questo paese”, ha detto ancora Sabelli, chiedendo, tra le varie cose, di realizzare la riforma della prescrizione, l’assunzione di nuovi cancellieri e di investire sul personale destinato alla rieducazione dei detenuti, e dicendo di avere chiesto un incontro al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, senza tuttavia volerlo “tirare per la giacchetta”. -(da Affaritaliani.it)-
Ndr. – Signor presidente dell’ANM Rodolfo Sabelli, forse dovrebbe essere messo al corrente di alcuni comportamenti di certi addetti ad applicare la Giustizia che, ci spiace affermarlo, ma lo confermiamo e possiamo dimostrarlo, applicano una Giustizia con la “g” minuscola per i più svariati motivi, in qualche zona dell’Italia, che qui non elenchiamo, ma se vuole e ci riceverà sarà nostra cura metterLe sotto gli occhi la documentazione.
“Siamo a Sua completa disposizione, ma solo Sua, sperando in una Sua chiamata”.
Forse allora capirebbe la necessità di questa riforma appena firmata e la soddisfazione degli italiani.
-Il Direttore de il “Fendente”-www.fendente.it –
CONCORDO PIENAMENTE caro direttore .
HO anche io argomenti da aggiungere-
FINALMENTE un provvedimento che permetterà anche ai cittadini che non hanno”entrature”di potersi rivalere nei confronti di chi emette sentenze discutibili.
Ritengo che anche i punti evidenziati da Sabelli siano egualmente necessari e urgenti.
Finalmente si realizza quella riforma richiesta dai Cittadini con un referendum, dall’Europa con una procedura di infrazione, dagli errori del passato (vedi il caso Tortora) ecc.
Se al Dr. Rodolfo Sabelli questa legge non piace la deve comunque accettare come tutti i Cittadini.
Credo che questa legge incontri il favore della grande maggioranza degli italiani.
Ormai da un pezzo la magistratura ha perso credibilità.
Ci è toccato rimborsare persino il principe!
Ndr. – E magari rifiutano il pagamento di danni al cittadino ingiustamente “colpito”, anzi, gli fanno pagare anche le spese processuali del nuovo (non)giudizio, ad arte emesso con esito contrario.
Caro direttore, è raro che io parli dei miei casi personali. Faccio eccezione, per una volta.
Anni fa fui rimandato a giudizio, per un presunto reato penale.
Al processo il pubblico ministero chiese la mia assoluzione “perché il fatto non sussisteva”.
Il mio avvocato si associò entusiasticamente.
“Ovviamente fui assolto”, ma quel magistrato che senza alcuna ragione mi mandò a processo ha continuato la sua tranquilla carriera.
Io invece dovetti pagare il mio legale (con modalità non del tutto ortodosse e non aggiungo altro).
Povera Italia.
A Gianfranco: “il meglio è nemico del bene”.
Se a Sabelli Fioretti non piace la legge approvata è liberissimo di lasciare la magistratura.
Ma dopo che fa?
Vorrei fare due considerazioni.
La prima riguarda la legge, che comunque è molto diversa da quella annunciata che darà, altresì, qualche problema in alcuni punti di applicazione.
Credo che interverrà la Corte, magari con qualche interpretazione per favorire la risoluzione dei casi ed evitare conflitti normativi.
La seconda è che in molti Stati ormai la responsabilità dei magistrati era legge, mancava in Italia.
Essere autonomi e indipendenti non significa essere intoccabili, anche se la responsabilità prevista da questa legge è diversa da ciò che dice, per il caso specifico e con ragione, Fabiano.
Un saluto
Mirco Meozzi
Forse la mia è solo una domanda di servizio:
“Perché lei consigliere Meozzi non ha inviato un telegramma di auguri al nostro Presidente?”
saluti a.d.
Ndr. – Birichina la cittadina-lettrice.
Forse era meglio fare la domanda a chi ha inviato gli auguri.