Caprese Michelangelo: BIOPASSI: il piacere di una passeggiata e la volontà di difendere il territorio

OLYMPUS DIGITAL CAMERASabato, alla prima BIOPASSI eravamo in tanti, provenienti da tutta la provincia enon solo.
Tante persone che si sono ritrovate per godere di un ambiente
incontaminato, ma soprattutto per proteggerlo da un progetto speculativo che lo sta mettendo a rischio.
Il paesaggio era quello di Caprese Michelangelo, il polmone verde della
Valtiberina, e più in particolare l’anfiteatro naturale di Lama, che con il suo
valore paesaggistico accoglie ogni anno migliaia di turisti ed è sempre più
oggetto di investimenti da parte di persone che decidono di stabilirsi tra queste
montagne.
La passeggiata è stata davvero bella, si è sentito il piacere di camminare
insieme con un obiettivo comune e, in più, di avere l’occasione per scambiare
opinioni, per fare piacevoli conoscenze, per intrecciare rapporti che, contagiati
dalla bellezza dei luoghi, avevano il sapore dell’autenticità. Il tutto si è concluso
in un bel prato all’ombra di noci degustando crostini e dolci preparati dalle
mani sapienti delle donne di Caprese, che portano avanti le tradizioni
gastronomiche del territorio.
Questi luoghi rischiano oggi di essere irrimediabilmente deturpati dal progetto
di costruzione di una centrale elettrica a biomassa portato avanti dal Gruppo
Graziella di Arezzo, centrale che non ha alcun legame economico con il
territorio e che inquinerà fino ai limiti di legge (come confermato da ARPAT).
Questa centrale rischia di caratterizzare visivamente tutta la vallata, con il suo
“pennacchio” di fumo alto 40 metri e lungo 160, e di compromettere quei siti
che rappresentano il patrimonio storico-artistico del Comune, come il Castello
di Caprese e l’abbazia camaldolese di Tifi.
Il caso di Caprese è eclatante, ma è solo uno dei tanti esempi di politica
scellerata sulle energie rinnovabili. In questo settore la prospettiva di ricavi
milionari attira l’attenzione di imprenditori che cercano contesti il più possibile
periferici e incontaminati per avere minori problemi in termini di inquinamento
e di opposizione da parte della popolazione. Tra l’altro in questi contesti la loro
attività incontra il favore di Amministrazioni Comunali che si lasciano
abbagliare dalla prospettive di entrate di 15000 euro l’anno, pensando che la
popolazione
Peccato che questi siano anche territori in cui molta gente che vi abita ha
scelto deliberatamente di viverci, facendosi carico di inevitabili disagi e
disservizi, con la convinzione di essere privilegiati per la bellezza e la salubrità
del contesto. Peccato che questi territori siano meta di un turismo che ricerca
appunto l’eccellenza paesaggistica e ambientale. Tutta gente che, come è stato
dimostrato ieri, risponde con estrema determinazione quando tutto questo
viene messo a rischio per l’interesse di pochi.
All’insegna di questo spirito ieri si sono uniti ai cittadini di Caprese anche quelli
di Anghiari, Sansepolcro, di tutta la vallata, ma anche provenienti da Arezzo e
da fuori provincia a testimonianza che molti considerano questa terra
patrimonio ambientale “di tutti” e vale la pena mobilitarsi per la sua tutela
anche se non ci si vive.
Il comitato di Caprese ringrazia i partecipanti, le organizzazioni e i gruppi che
hanno aderito all’iniziativa: i comitati contro le biomasse di Chitignano, di
Umbertide, di Cortona e alcuni cittadini di Badia Tedalda, il gruppo amici della
terra valtiberina, l’associazione La voce dei piccoli, l’Associazione di tutela della
valdichiana, il gruppo di acquisto GASP di Arezzo (che ha alcuni suoi produttori
bio in zona), l’Associazione di volontariato angeli di all stars!
Si ringraziano inoltre tutte le persone che con il loro contributo e con passione
hanno permesso la buona riuscita dell’iniziativa e l’Amministrazione Comunale
che ha sostenuto, anche fattivamente, la manifestazione.
-Comunicato stampa-

Pubblicato da Redazione