Dobbiamo investire nella “sanità locale”

Negli ultimi 10 anni gli investimenti nella sanità pubblica sono diminuiti di 37 miliardi, ma nei prossimi 5 anni l’Italia investirà nella sanità 20,2 miliardi.
L’obiettivo è investire in quello che è mancato durante la pandemia: la sanità territoriale.

La pandemia ha messo in luce problemi storici legati alla sanità territoriale:
troppe ospedalizzazioni inutili causate da una mancanza di collegamento tra strutture sanitarie e pazienti, perché come si vede dai dati, all’Italia mancano i medici di famiglia.
Per questa ragione nel Recovery Plan è previsto un grande investimento nella sanità territoriale con lo sviluppo della telemedicina, la realizzazione di 1288 Case di comunità, strutture intermedie tra casa e ospedale, e 380 ospedali di comunità, in cui cittadini, istituzioni e terzo settore sono protagonisti di un percorso di benessere per l’intera comunità. L’obiettivo è creare un collegamento tra territorio e ospedali per coloro che non hanno necessità di essere ricoverati ma a cui non basta l’assistenza domiciliare.
Senza aspettare l’arrivo dei finanziamenti europei, l’Italia in queste settimane sta già iniziando a investire nella sanità territoriale:
-nel decreto sostegni bis si prevede uno stanziamento di quasi 70 milioni di euro.

C’è però il solito grande problema legato ai decreti attuativi: quelli relativi al settore della sanità hanno un valore di circa 50 milioni di euro ed è importante accelerare per non accumulare inutili e dannosi ritardi.

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-fonte:  Will media
Pubblicato da Redazione