Elezioni Europee: la Lega primo partito, Pd supera M5s che crolla

-Foto : Matteo Salvini –

Le elezioni Europee vedono la Lega primo partito in Italia sopra il 34%.

Il Pd secondo partito intorno al 22% sopra M5s che si attesta intorno al 17%.

Quando mancano circa 200 sezioni dalla fine dello spoglio (61.357 sezioni scrutinate su 61.576):

– la Lega è al 34,34% di consensi con 9.123.555 voti,

-il Pd è il secondo partito al 22,71% pari a 6.032.221 voti,

-M5S è al 17,05% con 4.529.905 voti.

-Forza Italia è al 8,78% pari a 2.333.579 voti,

-Fdi al 6,46% con 1.717.054 voti.

Chiedo un’accelerazione sul programma di governo. A livello nazionale non cambia nulla”, ha detto il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini a Milano.

“Siamo il primo partito in Italia, adesso si cambia in Europa”, ha detto il leader della Lega.

“Una sola parola: GRAZIE Italia! “

Siamo il primo partito in Italia, adesso si cambia in Europa“, ha detto Salvini. “In attesa dei risultati definitivi, grazie grazie grazie da tutta la squadra. Grazie Italia useremo bene la vostra fiducia” .

I RISULTATI IN DIRETTA

Per quanto riguarda più in generale, l’affluenza al voto non solo è stata la più alta negli ultimi venti anni, superiore al 50% nella media europea, ma segna anche un’inversione di tendenza rispetto al costante calo nella partecipazione che andava avanti dal 1979.

Popolari e socialisti perdono la maggioranza che finora ha retto gli equilibri in Europa ma mantengono comunque ancora il controllo cooptando i liberali e il movimento En Marche del presidente Emmanuel Macron, e magari anche i Verdi, vogliosi di far pesare in Europa i nuovi consensi conquistati.

Un eventuale gruppone sovranista, se gli altri decidessero di mettere in atto un cordone sanitario nei loro confronti come avvenuto dopo le passate elezioni del 2014, potrebbe dunque non riuscire a incidere negli equilibri post-elettorali che porteranno come primo effetto di peso la composizione della nuova Commissione europea.

Anche sommando le forze eterogenee di conservatori Ecr, Enf (il gruppo della Lega di Salvini) e Efdd (il gruppo dei 5 Stelle) si arriverebbe a 171 eurodeputati su 751.  Certo bisognerà capire cosa vorrà fare il vittorioso Orban con la sua truppa di eurodeputati. Se alla fine decidesse di uscire dal Ppe, andrebbe a rafforzare i nazionalisti. Ma anche così non sembra possa reggersi in piedi un’ipotetica maggioranza del Ppe alleato con i sovranisti, che si fermerebbe a 344 seggi, sotto i 370 necessari per governare l’aula.

Il dato che per ora sembra incontrovertibile è il boom dei Verdi, che sembrano ormai coagulare intorno alla proposta ambientalista – anche sull’onda dell’effetto Greta – il voto del dissenso giovanile e progressista, deluso dai socialisti, che pure segnano buoni risultati in diversi Paesi: in primis Spagna e Olanda.

La Germania   in questo senso è emblematica della dinamica: nel Paese che elegge più eurodeputati, gli ecologisti raddoppiano i consensi e diventano il secondo partito mentre crolla la Spd e cala la Cdu di Merkel.

Sorpresa anche in Francia, dove la lista Europe-Ecologie le Verts è il terzo partito con il 12,8% dei voti. I populisti alleati di Matteo Salvini in Europa segnano buoni risultati soprattutto in Francia, dove il Rassemblement National di Marine Le Pen è il primo partito con il 23,2%.

-da Redazione ANSA –27 maggio 2019 ore  08:55-

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