Il Canone Rai sarà un’imposta: lo pagheranno tutti, anche chi non ha la tv

rai_bigLa nuova ipotesi legata all’impossibilità per le Entrate di arginare l’evasione del canone
Ennesimo ribaltone per quanto concerne uno dei balzelli più mal tollerati dagli italiani: il canone Rai. Dopo l’indiscrezione secondo cui sarebbe stato “incorporato” nel prezzo del biglietto della lotteria Italia, ora pare che l’odiato balzello sia pronto a prendere definitivamente la forma di vera e propria imposta, così da risolvere il problema di sostanziale inesigibilità sollevato dall’agenzia delle Entrate. Si tratterà quindi di una tassa che tutti pagheranno, anche chi ha chiesto e ottenuto la disdetta, che posseggano o meno il televisore o uno strumento di ricezione del segnale, giacchè non si tratterebbe più di un canone bensì di un’imposta. Il progetto è inserito nel nuovo sistema di tassazione elaborato dal Ministero dello Sviluppo economico e che potrebbe entrare in vigore nel 2015. Vediamo come funzionerebbe.
Secondo alcuni organi di stampa si attenderebbe solo il via libera del premier Matteo Renzi, che deve decidere se proporre l’approvazione tramite decreto legge, per il quale il Quirinale deve riconoscere il carattere di urgenza. In quel caso l’iter si dovrebbe concludere in dicembre, periodo in cui inizia la procedura di preparazione e spedizione dei bollettini postali indirizzati ai contribuenti
Il primo cambiamento di questa tassa che, come ha precisato Anna Maria Tarantola è la più bassa in Europa, è il nome: non si chiamerà più ‘canone’ ma ‘contributo al servizio pubblico radio-tv’.
Lo pagherebbero tutti i contribuenti, anche quelli che hanno richiesto e ottenuto la disdetta del canone Rai. Trasformandosi in una vera e propria tassa, non avrà infatti più nulla a che fare con la presenza in casa del dispositivo tv, radio o internet.
Attualmente il canone Rai costa 113,50 euro all’anno per ogni nucleo famigliare. Nel nuovo disegno legge, invece, l’importo varia dai 35 agli 80 euro a seconda delle disponibilità economiche della famiglia, reddito e consumi. Pare, inoltre, che sia al vaglio degli esperti un’esenzione totale per le famiglie con reddito minimo.
In base a una prima previsione, questo sistema permetterà di far entrare nelle casse dello Stato 1,8 miliardi di euro.
Come si era già tentato di fare in passato per combattere l’evasione del canone, la nuova tassa non arriverà per posta a casa tramite bollettino postale, ma verrà pagato insieme alle altre tasse, probabilmente tramite il modello F24.
Se il Quirinale e il premier si trovassero d’accordo, la nuova tassa inizierà a essere valida già nel gennaio 2015.
“Voi lo sapete che il canone televisivo è regolato da una legge del 1938 che parlava di Rai, parlava di radio, ed è talmente astrusa e consente così pochi poteri che di fatto è molto difficile da applicare”. Lo afferma il direttore dell’Agenzia delle entrate Rossella Orlandi a Radio 24, aggiungendo che “il canone Rai è sotto i 2.000 euro. Per una legge dello Stato fino a 2.000 euro con la riscossione coattiva noi non possiamo fare niente. Forse chi ha pensato quella legge si deve fare delle domande. L’evasore non rischia. Rischia che noi lo tormentiamo con cartelle esattoriali. Ma fino a 2.000 euro. Deve ripensarci il Parlamento a questo, è scandaloso”. –( Pubblicato il 20/10/14 in Economia / Tratto da Affaritaliani.it)-
Pubblicato da Redazione