Il costo dell’acqua in tempo di Pandemia

Comunicato stampa che riceviamo e pubblichiamo da:

“”Il perdurare dell’emergenza igienico-sanitaria e l’aggravarsi di una crisi economica senza precedenti impongonodecisioni ancora più importanti a sostegno dei nuclei familiari. Tra queste, le scelte che attengono al ruolo diindirizzo e al potere di intervento dei Sindaci sia nelle società di gestione del servizio idrico, quali soci di maggioranza delle stesse, che nell’Ente di Governo di Ambito (A.I.T.)

Recenti stime sui consumi idrici evidenziano che nei mesi di emergenza pandemica i consumi domestici di acquasono aumentati mediamente del 50%, considerata l’obbligata e prolungata permanenza in casa con evidentiragioni di maggior consumo per motivi igienico-sanitari.Si rende necessarioche anche le massime Autorità cittadineintervengano sull’Ente di Governo d’Ambito toscano(A.I.T.) e prima ancora sull’Autorità nazionale competente (A.R.E.R.A) perché vengano adottati specificiprovvedimenti atti ad escludere che, nelle tariffe dell’anno prossimo o di quello successivo, i gestori possanocomputare importi per conguagli, attribuibili ai minori volumi fatturati nel corso del 2020, causa i mancaticonsumi da parte delle imprese, tutte ferme per alcuni mesi all’inizio della quarantena e operanti a singhiozzonell’autunno-inverno . In effetti è molto probabile che ciò abbia determinato significativi scostamenti tra i ricavipredeterminati e quelli effettivamente riscossi attraverso le bollette a causa dei minori volumi fatturati daigestori. Come noto, l’iniquo sistema tariffario introdotto da ARERA (all’epoca AEEG) nel 2012 – dopo che ilGoverno Monti l’ebbe investita di potere normativo in materia di tariffe dell’acqua per inficiare l’esito deiReferendum sull’acqua del 2011 – è fondato su una fissazione predeterminata dei ricavi garantiti al singologestore, il c.d. vincolo dei ricavi garantiti. Il VRG assicura di poter ricavare ogni anno quanto ricavato l’annoprima, aggiungendo un tot di inflazione programmata; e consente quindi di recuperare l’eventuale differenza amezzo di successivi conguagli in bolletta.

Tale meccanismo è palesemente iniquo e volto esclusivamente a garantire il conseguimento di sostanziosiprofitti alle aziende idriche (6,5 Milioni di euro l’utile netto annuo di Nuove Acque SpA), e contrario agliinteressi degli utenti che, per assurdo, se anche riducessero significativamente il proprio consumo quotidiano diacqua non risparmierebbero alcunché in bolletta in quanto si troverebbero poi a dover pagare a più caro prezzoi minori metri cubi consumati .

L’applicazione di un simile meccanismo è profondamente iniquo e vessatorio in tempi “normali” ed èassolutamente inaccettabile in tempi di crisi, quali gli attuali.

Quindi, nessun conguaglio futuro deve essereconsentito ai Gestori di poter computare a carico degli utenti per i minori volumi fatturati in tempi di pandemia.

Si rende necessario che la società di gestione riduca il proprio margine di utile annuo e, se del caso, attinga alleriserve straordinarie finora accantonate visto che, con gli utili conseguiti nel corso dei 22 anni di gestione altamente profittevole della nostra acqua, ha potuto accumulare oltre 26 Milioni di euro di riservestraordinarie.

Per questi motivi si chiede che:

-i Sindaci dei Comuni compresi nel territorio aretino si attivino in ogni sede di loro competenza al fine di ottenere che: 

a)-Non vengano applicati agli utenti del servizio idrico integrato oneri o interessi passivi sui posticipi di pagamentodelle bollette in scadenza durante tutto il periodo dell’emergenza COVID ;

b)-Sia introdotta la tariffa di quarantena, ossia l’applicazione della tariffa agevolata per tutti i consumi delle utenzedomestiche, fino al termine della crisi; evitando che le famiglie si trovino a dover pagare bollette più elevate acausa della forzata permanenza a casa ;

c)-Venga escluso che gli eventuali minori volumi fatturati dai gestori in periodo di pandemia da coronavirusvengano recuperati con futuri conguagli gravanti sulle bollette degli utenti;

d)-Venga sospeso il pagamento delle bollette per gli utenti che abbiano perso reddito da lavoro, con unampliamento dei criteri già previsti dalla disciplina del Bonus idrico.

– Comitato Acqua Pubblica – ACLI Arezzo- ARCI Arezzo