Il massacro di Santa Maria Capua Vetere

Detenuti in ginocchio, calci, manganellate, sberle, sputi, insulti, umiliazione, violenza è quanto emerge da  riprese che non lasciano spazio a scusanti  essendo stato commesso  un autentico oltraggio alla vita umana nella sua dignità.

Anche il detenuto è un essere umano degno di rispetto, qualunque colpa possa aver commesso.

L’Autorità Giudiziaria di Santa Maria Capua Vetere ha emesso 52  ordinanze di custodia cautelare emesse . 

Sembra che non ci siano solo le botte ma anche:  somministrazione di farmaci oppiacei, neurolettici, benzodiazepine, oltre ad infermieri che si sono rifiutati di curare i feriti.

Dalle chat telefoniche degli indagati emerge un atteggiamento che fa rabbrividire, violento contro i detenuti.

-“Li abbattiamo come vitelli”, “Quattro ore d’inferno!!!”, “Non si è salvato nessuno”, sono queste alcune delle frasi terrificanti ritrovate nel cellulare di uno degli indagati.

Intanto  il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, “rinnova la fiducia nel corpo di polizia penitenziaria restando in attesa di un pronto accertamento dei fatti contestati”.

Non si può chiedere allora al semplice agente di prendere le distanze dal corpo di appartenenza se le politica è la prima a perpretare l’atteggiamento giustificazionalista.

La politica, quella seria, dovrebbe dare l’esempio e condannare quelle immagini invece di andare a cercare il cavillo.

Risparmiateci la storia delle mele marce perché ormai è chiaro che non è questione di qualche mela bacata.

Il problema sta in chi sceglie quel determinato tipo di frutti e di chi non fa nulla per scartarli dal cesto.

Una affermazione, a questo punto,  che riteniamo lecita e spontanea:

“Se ci fosse stato il “Grande Presidente Pertini”, sicuramente sarebbe intervenuto in ‘prima persona’ ed avrebbe agito come da dovere”.

-Redazione-