Il valore del “rispetto”

Riflessione utile, anzi inispensabilmente necessaria che servirebbe a certi politici sul “valore del rispetto verso gli altri” ed anche per certi cittadini lettori che si sfogano esprimendo la loro rabbia con commenti infarciti di parole e significati di accusa (che certamente non pubblichiamo perchè sono ‘coraggiosamente’ anonimi e soggetti a denunce).

Nella  vita,  la concessione più a buon mercato, quella che non ci costa nulla e rende conto, è: “mostrare rispetto agli altri”.

Dimostrare rispetto vuol dire essere visibilmente attento e trattare l’altro come vorremmo essere trattati noi.

La parola rispetto deriva dal latino respicere , formato dal prefisso “re-” di nuovo, e da “spicere” , guardare.

 In questo senso, rispetto significa: “guardare di nuovo“, vedere l’altra persona con occhi nuovi, ovvero come un essere umano degno di considerazione positiva.

Per quanti benefici possa portare, per molti di noi, però, risulta difficile mostrare rispetto:

-in una situazione o relazione problematica, mostrare rispetto è l’ultima cosa che desideriamo concedere, perché siamo del parere che loro non meritino il nostro rispetto e che se lo debbano guadagnare.

-Dimostrare rispetto non significa approvare il comportamento altrui, e non è necessario che quell’individuo ci piaccia.

-Dobbiamo solo scegliere coscientemente di trattare ogni persona con la dignità di cui ogni essere umano ha diritto fin dalla nascita, non importa se ci riesce difficile.

Il rispetto si presenta come un comportamento ma nasce dentro di noi come un atteggiamento.

Il rispetto è condizione essenziale per dire di agli altri, non alle loro richieste, quanto piuttosto alla loro fondamentale umanità.

In questo senso, il rispetto è inscindibile.

Dimostrando rispetto verso gli altri, rendiamo omaggio alla umanità che vive dentro noi; quando riconosciamo la dignità altrui, stiamo riconoscendo la nostra stessa dignità.

Non possiamo rispettare davvero gli altri senza rispettare, nel contempo, noi stessi.

-Redazione-