ITALIA: arrossisci e vergognati / Controlli a tappeto in Italia: ancora orrore in case di riposo

310x0_1403246678276_clinicaCibo scaduto, stanza sporca e umida. Erano costretti a vivere così 9 anziani alle porte di Roma Nella struttura – posta sotto sequestro – non è stato trovato nessun medico e personale infermieristico. Nove dei pazienti – tra i 70 e i 90 anni – sono stati affidati ai propri familiari.
La Guardia di Finanza sta verificando la posizione di alcuni lavoratori trovati senza contratto di lavoro.
Solo ieri a Vercelli 18 persone sono finite in manette per gravi maltrattamenti nei confronti di disabili e anziani Tweet Vercelli, anziani e disabili maltrattati: 18 arresti Maltrattamenti e abusi su anziani, sequestrate due case di cura ‘lager’ a Palermo Prato, anziani maltrattati in casa di riposo: indagati infermieri e operatori Schiaffi e insulti ad anziani in casa di cura, due arresti nel milanese 20 febbraio 2016 Anziani chiusi a chiave all’interno di una grande stanza umida e sporca, sul pavimento tracce di escrementi. Per loro anche cibo scaduto.
E’ quanto hanno trovato gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Lido di Roma scoprendo all’interno di una casa di cura regolarmente autorizzata una dependance, ovvero una struttura che era invece del tutto abusiva. Si tratta di persone dai 70 ai 90 anni. Sequestro di persona, abbandono di incapace e somministrazione di medicinali da parte di personale non qualificato e senza titolo: sono questi i reati per i quali sono stati denunciati dagli agenti i gestori della struttura, nella zona dell’Infernetto.
La scoperta è stata fatta durante un controllo amministrativo effettuato nella casa di cura autorizzata: ad insospettire gli agenti è stata una porta chiusa a chiave. Dopo una breve resistenza alla richiesta dei poliziotti di aprire la porta, i gestori l’hanno aperta e questa si è rivelata essere un passaggio in una adiacente struttura abusiva, al cui interno c’erano appunto gli anziani, tenuti in condizioni di degrado All’interno della struttura – posta poi sotto sequestro – al momento del controllo non è stato trovato nessun medico e personale infermieristico.
Gli investigatori hanno quindi richiesto la collaborazione di personale della Asl Rm-D specializzato in sicurezza negli ambienti di lavoro e in sicurezza e igiene degli alimenti e nutrizione, e – per gli aspetti di specifica competenza – del II Gruppo della Guardia di Finanza.
I funzionari della Asl Rm-D hanno contestato violazioni sulla sicurezza sul lavoro nonchè sequestrato, con obbligo di distruzione, oltre 35 kg di derrate alimentari non tracciate e alcune anche scadute.
La Guardia di Finanza sta verificando la posizione di alcuni lavoratori trovati senza contratto di lavoro. In totale erano 19 gli ospiti della struttura, 10 dei quali collocati nella casa di cura autorizzata, mentre 9 in quella abusiva. Questi ultimi sono stati affidati ai propri familiari ad eccezione di uno che non ha parenti ed è stato collocato tramite gli assistenti sociali del Comune di Roma in altra struttura sanitaria.
Direttrice e presidente rinviati a giudizio per maltrattamenti in casa di riposo a Nuoro. La direttrice del centro “Residenza Familia” di Nuoro, Rosanna Serra, di 55 anni, e il presidente dell’associazione “Anni d’oro” che gestisce la struttura, Luigi Masala, di Cagliari, sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di abbandono di incapaci, somministrazione di farmaci scaduti e omissione delle misure di sicurezza a danno dei pazienti ospiti. La decisione del Gup Riccardo Massera è arrivata oggi al termine dell’udienza preliminare. I due imputati saranno giudicati davanti alla Corte D’Assise e la prima udienza è fissata per il 26 maggio prossimo.
L’indagine della Procura di Nuoro, coordinata dal Pm Giorgio Bocciarelli, era partita un anno e mezzo fa in seguito a una serie di segnalazioni di presunti maltrattamenti sugli anziani e su alcune morti sospette. Nel giugno dello scorso anno ci sono state alcune perquisizioni nella casa di cura, con conseguente sequestro di documentazione, cartelle cliniche e medicinali scaduti, dalle quali erano emerse, tra l’altro, una serie di irregolarità sul fronte della sicurezza. Su disposizione del gip Claudio Cozzella era scattato il sequestro preventivo della struttura, dissequestrata quando la proprietà aveva posto rimedio alle irregolarità. Dalle indagini – coordinate dalla squadra mobile di Nuoro, diretta dal vice questore Fabrizio Mustaro – è emerso che gli anziani del centro erano in pessime condizioni igienico sanitarie ed erano assistiti da personale privo di qualifica professionale e in numero insufficiente.
Ai pazienti, inoltre, sarebbero stati somministrati farmaci scaduti.
Nel dossier della Procura c’e’ anche il caso della morte sospetta di un anziano e il suicidio, anch’esso sospetto, di una paziente, che si era lanciata del quarto piano della casa di riposo. Un pensionato, arrivato in ospedale con una ferita ad un occhio, aveva raccontato di essere stato picchiato nella “Residenza Familia”.
Anziani maltrattati, 18 arresti in casa riposo Vercelli.  Si chiama “La Consolata” e stando al nome, quella casa di riposo di Borgo d’Ale, nella ‘Bassa’ Vercellese, avrebbe dovuto consolare coloro che chiedevano i suoi servizi. In realtà – come accertato dalla Questura di Vercelli – era “un luogo di torture, soprusi e orrori”: anziani malmenati, calpestati, umiliati, presi a schiaffi e a pugni, in alcuni casi addirittura costretti a essere violenti nei confronti di altri pazienti.
E’ questo l’inferno che si celava dietro la parola “Consolata” di Borgo d’Ale. All’esterno si presentava come residenza specializzata “nell’assistenza a persone in condizioni di disagio psichico o affette da problemi di carattere motorio”. All’interno, l’inferno, una dimensione di costante violenza nei confronti degli assistiti, per lo più anziani. Al termine di una lunga indagine condotta dalla Polizia di Vercelli, ieri e’ scattato il blitz che ha portato a diciotto arresti, tutti nei confronti di dipendenti della Casa di riposo: nello specifico sono state eseguite 11 custodie cautelari in carcere e 7 arresti domiciliari. Otto delle persone arrestate sono state fermate all’interno della casa di cura, mentre gli altri dieci sono stati fermati nelle loro abitazioni.
Nei loro confronti la Questura di Vercelli contesta almeno 300 episodi “incriminati”, che la Polizia ha accertato nel corso delle sue indagini. Gli anziani e i disabili ospiti della “Consolata” – ha riferito la Questura di Vercelli – venivano sistematicamente presi a schiaffi, pugni, malmenati a volte con manici di scopa e chiavi, sottoposti di continuo a “umiliazioni e vessazioni”.
In alcuni casi sono stati “costretti a giacere per terra e sentirsi calpestare”, in altri casi pazienti malati psichici sono stati costretti a maltrattare ripetutamente altri pazienti. In questo caso ha formalizzato nei confronti di due delle persone arrestate l’accusa di “determinazione al reato di persona non imputabile o non punibile”.
La polizia ha accertato che alcuni pazienti sono stati chiusi a chiave nelle loro stanze e lasciati li’ nonostante le loro disperate richieste di aiuto.

“Dietro a una facciata di funzionalità – scrive la Questura di Vercelli – si nascondeva un luogo di torture, soprusi e orrori”.
-tratto da http://www.rainews.it-
Pubblicato da Redazione