La Lega Nord sul “bracconaggio” all’ invaso di Montedoglio

Comunicato che riceviamo e pubblichiamo:

La recente attività dei Carabinieri forestali al Lago di Montedoglio da finalmente una svolta ad un fenomeno che va avanti da tempo, che è quello del bracconaggio.

Diciamo svolta per un motivo: la dimensione delle reti utilizzate, la dotazione di furgoni e dell’attrezzatura  ci da idea di come questa attività portasse nelle tasche di questi gruppi di persone di origine rumena molti soldi.

Informandoci riguardo al problema, rapportandoci con chi pratica lo sport della pesca e con chi conosce l’attività di questi gruppi organizzati, abbiamo realizzato che spesso si sottovaluta l’attività di queste persone, pensando a bracconaggio di piccolo taglio. Ma ci risulta dalle testimonianze che questi gruppi operino presumibilmente in un raggio d’azione che va dall’Emilia Romagna fino all’Umbria, che operino da almeno due anni, arrecando gravi danni al territorio e alla sua fauna acquatica.

Siamo consapevoli che le forze dell’ordine, in particolare i carabinieri forestali, svolgono un lavoro encomiabile, considerando anche la carenza di personale e di mezzi. Gli orari dei controlli spesso non combaciano con gli orari in cui agiscono i bracconieri e la mancanza di un mezzo a motore, anche di piccola taglia, per pattugliare il lago, non permette di individuare reti nell’acqua.

Già da tempo, sentendo pescatori e volontari, si vedevano i sintomi: pochissimi pesci; così sono state create ronde notturne da volontari pescatori. Purtroppo risulta difficile cogliere queste persone nel fatto, perché vengono saltuariamente, ma ogni volta, ben organizzati, spariscono con molti quintali di pesce, depredando intere zone e alimentando questa attività decisamente lucrosa.

Ribadiamo che l’invaso è difficile da controllare da riva, e che sarebbe necessario investire in modo intelligente ed efficiente nel pattugliamento.

Un grosso aiuto potrebbe essere portato puntando sulla riqualificazione: permetterebbe di scoprire le reti dei bracconieri più velocemente e salvare il pesce.

Questo porterebbe i pescatori locali ad investire maggiormente sul lago, che in questo momento non è ricco di pesce, magari favorendo la ripopolazione della fauna, creando anche indotto con eventi.

Purtroppo oltre che a questi fenomeni di bracconaggio, si assiste anche alla strafottenza e all’inciviltà di gruppi che sporcano la zona, lasciando rifiuti di ogni genere, lasciando quindi il lago in condizioni pietose.

Serve quindi una riqualificazione della zona, investendo in controllo, dando i mezzi alle autorità; rivedere la regolamentazione della pesca anche per i pescatori locali, che già fanno molto, avendo creato ronde, attività antibracconaggio, facendo un lavoro di tutto rispetto.

Augurandoci che gli enti preposti mettano in atto soluzioni opportune, come Lega Nord cercheremo di fare attività di sensibilizzazione, nelle sedi in cui siamo presenti, riguardo a questo problema, in rispetto della legalità e di tutti coloro che pagano una licenza per pescare.

-Lega Nord Valtiberina-

Pubblicato da Redazione