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La simulazione di Princeton: così una guerra Russia-Usa ucciderebbe 34 milioni di persone in poche ore
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Princeton, guidato dall’esperto di ingegneria e affari internazionali Alex Glaser, ha sviluppato una simulazione sui possibili danni provocati da una guerra nucleare tra Stati Uniti (alleata con i Paesi Nato) e Russia.
Il modello, basato sulla reale dotazione nucleare e sugli obiettivi militari, prevede che in poche ore si potrebbe arrivare a 34,1 milioni di morti e 55,9 milioni di feriti, senza contare le vittime legate agli effetti delle armi nucleari dopo le esplosioni.
Secondo i ricercatori una guerra nucleare potrebbe evolversi in tre fasi.
-La prima interesserebbe obiettivi tattici,
-la seconda sarebbe diretta ad eliminare la capacità nucleare offensiva del nemico,
-La terza porterebbe alla distruzione delle città chiave per impedire il recupero degli avversari.
I ricercatori hanno immaginato una prima mossa da parte della Russia.
–Un colpo di avvertimento nucleare potrebbe partire da una base vicino a Kaliningrad, sul Mar Baltico, con l’obiettivo di fermare l’avanzamento Usa-Nato. In risposta, gli alleati colpirebbero la Russia con un singolo attacco aereo tattico nucleare, trasformando il conflitto in una guerra atomica che interesserebbe tutta l’Europa.
Una simile mossa concludono i ricercatori, porterebbe le vittime a 85,3 milioni in soli 45 minuti.
«Il rischio di una guerra nucleare è aumentato drammaticamente negli ultimi due anni», spiega il gruppo di ricerca. «Gli Stati Uniti e la Russia hanno abbandonato i vecchi trattati di controllo degli armamenti nucleari, hanno iniziato a sviluppare nuovi tipi di armi nucleari e hanno ampliato le circostanze in cui potrebbero usarle».
-fonte: La Stampa-
Pubblicato da Redazione
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