Parigi: i processi agli ex terroristi rossi

In Italia, l’ex BR che nel 2008 fu salvata dall’estradizione da Nicolas Sarkozy per le sue condizioni di salute dovrebbe scontare l’ergastolo.

“Dovrei morire in carcere”, ripete.  “Stiamo arrivando verso la fine. Stiamo raschiando il fondo del barile. Io ho vissuto tutti questi anni con un grande dolore. Dolore e compassione per le vittime, per tutte le vittime. Per le famiglie coinvolte, compresa la mia”, dice l’ex brigatista, sobria in un cappotto blu, sostenuta in questi giorni dai ragazzi del centro sociale di quartiere per cui lavora.

-“Da parte mia, ho fatto 10 anni di carcere, fra Italia e Francia. E 30 di esilio, un’espiazione quotidiana che dura tutta la vita, una pena senza sconti e senza grazie. Che ti impedisce di tornare nella tua terra. Anche qui un passaggio nel dolore e nella lacerazione”.

E’ quanto afferma  Marina Petrella che insieme a Roberta Cappelli è accusata dell’assassinio del generale dei carabinieri Enrico Galvaligi e  sembra quasi mordersi le labbra:

-“Oggi è ancora presto, ma non escludo che arrivi una riflessione su un modo diverso di provare a spiegarsi. Un linguaggio comune? Mi sembra impossibile. Piuttosto penso ad un avanzare, un progredire, perché ormai non ci sono più poste in gioco. Ricordiamoci che prima, anni fa, la parola non era libera, non era esente da un premio, fra dissociati e pentiti. Oggi siamo alla fine, stiamo raschiando il fondo del barile e non ci sono più queste poste in gioco, non ci sono più ricompense. Ma al tempo stesso, da parte dell’Italia, un paese che non è capace di fare i conti con la sua storia, non c’è nessuna apertura. Chiedere un’operazione di questo tipo è difficile. A chi rivolgersi?”.

Parole come pentimento o rimpianto, non le vuole sentire:

-“Queste cose fanno parte della parte spirituale, intima, non ne voglio parlare e non ne parlerò mai. Quello di cui si parla qui è la sfera della vita civile. Io faccio un lavoro socialmente utile, posso fare del bene alla gente, per me è una sorta di riscatto simbolico”.

Sulla eventuale disponibilità di Italia e Francia ad ascoltare le voci di persone che hanno partecipato alla lotta armata, Petrella non si fa illusioni.

Per la cronaca:

L’identikit dei sette arrestati per terrorismo in Francia Il dossier francese che li riguardava era chiamato “Ombre rosse” Tweet 28 APRILE 2021 I sette ex terroristi rossi arrestati in Francia ai fini dell’estradizione in Italia sono:

Giovanni Alimonti, 65 anni, Brigate Rosse (pena 11 anni, 6 mesi e 9 giorni );

-Enzo Calvitti, 66 anni, Brigate Rosse (18 anni, 7 mesi e 25 giorni);

– Roberta Cappelli, 65 anni, Brigate Rosse (ergastolo);

-Marina Petrella, 66 anni, Brigate Rosse (ergastolo);

– Giorgio Pietrostefani, 77 anni, Lotta Continua (14 anni, 2 mesi e 11 giorni);

-Sergio Tornaghi, 63 anni, Brigate Rosse (ergastolo);

-Narciso Manenti, 63 anni, Nuclei Armati Contropotere Territoriale (ergastolo).

Giovanni Alimonti nato a Roma, Br, il 30 agosto del 1955, deve espiare 11 anni, 6 mesi e 9 giorni di reclusione e 4 anni di libertà vigilata per banda armata, associazione con finalità di terrorismo, concorso in violenza privata aggravata, concorso in falso in atti pubblici e altri reati. Tra i vari delitti per i quali risulta condannato figura anche il tentato omicidio del vice dirigente della Digos di Roma, Nicola Simone (gennaio 1982), nel corso del quale rimase a sua volta ferito all’avambraccio destro.

Enzo Calvitti nato a Mafalda (Campobasso) il 17 febbraio 1955, appartenente alle Br deve scontare 18 anni, 7 mesi e 25 giorni e 4 anni di libertà vigilata per i reati di associazione sovversiva, banda armata, associazione con finalità di terrorismo, ricettazione di armi. La sentenza della Corte d’appello di Roma è diventata esecutiva nel settembre 1992.

Roberta Cappelli nata a Roma, il 5 ottobre del 1955, ha una condanna all’ergastolo con l’isolamento diurno di un anno per associazione con finalità di terrorismo, concorso in rapina aggravata, concorso in omicidio aggravato, attentato all’incolumità e altro. Tra gli altri reati, risulta responsabile degli omicidi del generale dei carabinieri Paolo Galvaligi (31 dicembre 1980), dell’agente di polizia Michele Granato (9 novembre 1979), del vice questore Sebastiano Vinci (19 giugno 1981) e del ferimento del segretario della sezione Dc di San Basilio a Roma Domenico Gallucci (17 maggio 1980) e del vicequestore Nicola Simone.

Narciso Manenti nato a Telgate (Bergamo) il 22 novembre 1957, membro dei “Nuclei armati contropotere territoriale”, ha una condanna all’ergastolo per l’omicidio aggravato dell’appuntato dei carabinieri Giuseppe Gurrieri, assassinato a Bergamo il 13 marzo 1979. Deve espiare anche 2 anni e sei mesi per ricettazione e porto abusivo di armi e 3 anni e sei mesi per associazione sovversiva e partecipazione a banda armata Nuclei Armati Contropotere Territoriale.

Marina Petrella nata a Roma il 23 agosto 1954, Br, deve scontare l’ergastolo con isolamento diurno di sei mesi per omicidio. In particolare, è stata condannata per l’omicidio del generale Galvaligi, il sequestro del giudice Giovanni D’Urso (12 dicembre 198), l’attentato al vice questore Simone e il sequestro dell’assessore regionale della Dc Ciro Cirillo (27 aprile 1981 a Torre Annunziata) con l’uccisione dei due agenti della scorta.

Giorgio Pietrostefani nato a L’Aquila il 10 novembre 1943, militante di Lotta Continua, è gravato da un ordine di esecuzione pena emesso nel luglio 2008 dalla procura di Milano (14 anni, 2 mesi e 11 giorni) per l’omicidio del commissario di polizia Luigi Calabresi, avvenuto il 17 maggio 1972 a Milano.

Sergio Tornaghi nato a Milano il 24 marzo 1958, Br, deve scontare l’ergastolo per partecipazione a banda armata, propaganda ed apologia sovversiva, pubblica istigazione, attentato per finalità di terrorismo e di eversione, detenzione e porto illegale di armi e violenza privata. Tra i reati per i quali è stato condannato figura l’omicidio del direttore generale della “Marelli” di Sesto San Giovanni, Renato Briano.  – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/L-identikit-dei-sette-arrestati-per-terrorismo-in-Francia-9f15cda8-d674-423f-ae4b-6d454eead8d8.html

-di @Ansa

Pubblicato da Redazione