Pd, Rossi e Speranza si candidano alla segreteria / Emiliano: “Dobbiamo andare con un candidato unico”

65-cuperlo-rossi-speranza“Nei giorni scorsi qualcuno ha ancora parlato di scissione. E allora diciamolo con forza: noi siamo il Pd, questa comunità è il Pd”.

Lo dice Roberto Speranza, deputato che guida l’area di minoranza Pd Sinistra riformista, aprendo al centro congressi Frentani di Roma l’iniziativa ‘L’Italia prima di tutto. Un nuovo Pd per ricostruire il centrosinistra’. In platea siedono parlamentari e dirigenti locali dell’area che fa capo a Speranza e Bersani.

In prima fila ci sono, tra gli altri, Pier Luigi Bersani, Guglielmo Epifani, Vincenzo Visco.

Ospiti dell’evento anche il presidente della Toscana Enrico Rossi e il presidente della Puglia Michele Emiliano. “Ci hanno accusato di avere festeggiato la vittoria del No al referendum ma noi siamo preoccupati per il Pd – afferma Speranza -. Questa non è un assemblea della minoranza alle prese col solito dibattito del Pd su Renzi e dintorni. No, non ci interessa. Basta con questa discussione miope in cui ci si guarda l’ombelico. Qui ci sono persone di centrosinistra, democratici che si interrogano sulla realtà che ci circonda”.

“Arriverà presto il congresso Pd e io ci sarò, mi batterò. Con coraggio e umiltà”. Così Roberto Speranza annuncia la candidatura alla segreteria per la minoranza Pd. “Chi mi conosce – prosegue – sa che non sono una prima donna. Ma credo che oggi il Pd deve cambiare. Non deve essere un uomo solo al comando, ma deve ricostruire un collettivo e mettersi al servizio della ritessitura del centrosinistra. Guardando al sistema di potere di Renzi qualcuno penserà Davide contro Golia? Accetto la sfida e sono ottimista perché non sono solo. Al Pd – dice ancora Speranza – serve una discussione vera sulla identità e prospettiva politica. A Roma e in ogni singolo circolo. Non basta un votificio di una domenica mattina con le sole primarie. Per me serve invece una vera e propria rifondazione del Pd, un congresso rifondativo, non improvvisato ma ben preparato, che ci predisponga alla ricostruzione del centrosinistra. Di questo abbiamo bisogno. Non di una kermesse o di un plebiscito rivincita”.

“Voglio che il Pd cambi e ritorni nei luoghi dove oggi sembra non riuscire più ad esserci. Nelle scuole e nelle università, nelle fabbriche, nelle periferie, nelle aree del disagio, dove c’è chi non ce la fa più. È da questi luoghi che partirò da subito in un viaggio per l’Italia”. Lo annuncia Roberto Speranza, nel lanciare la sua candidatura alla segreteria del Pd.

E Michele Emiliano, che parla dopo di lui, rilancia: “Il gran tour italiano se vuoi lo facciamo insieme: solo il sabato e la domenica, perché il resto della settimana faccio il presidente della Regione, lo facciamo insieme. E se con noi venisse anche Enrico Rossi sarebbe ancora più bello. Perché lui conosce la cucina del Nord che è più pesante della nostra…”.

“Non è il momento di parlare di candidature – dice Michele Emiliano – Parlare del nome del segretario adesso, significa fare come Renzi Adesso faremo insieme il tour per l’Italia. Dobbiamo andare con un candidato unico”.

“Sono contrario all’idea di una confederazione di tutti contro Renzi – dice Enrico Rossi – Ma la nostra gente vuole unità tra di noi. Troveremo un modo, ora contano più i contenuti dei nomi.  Io ci sono, mi sono proposto, ho dato la disponibilità ad andare avanti. La nostra gente chiede unità, non vuole che ci dividiamo. C’è un’area sociale di sinistra che vuole essere aggregata”, afferma.

“Qui – dice Pier Luigi Bersani nel suo intervento – si è prodotto un fatto politico rilevante: siamo qui creare un’alternativa nel Pd che renda possibile e credibile promuovere un nuovo campo largo di centrosinistra.  Lasciamo stare quanti mesi dura il governo. A volte a far le cose bastano solo poche ore. Il governo deve governare. A iniziare da un intervento sui voucher, poi con una ragionevole tutela nei confronti dei licenziamenti: se non vogliamo fare l’articolo 18, facciamo il ’17 virgola’. E bisogna far fare qualcosa sulla scuola e una riflessione strategica sulla sanità. Bisogna chiedere con forza al governo e al Parlamento di lavorare a una soluzione sul piano del lavoro”

-(nella foto: Rossi e Speranza)-

-Redazione ANSA Roma- 

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